I militanti del Pd affetti da “renzismo”: «Accettiamo tutto, basta che andiamo al governo»
Il segretario Zingaretti dice no a un Conte bis e torna a invocare discontiuità per il nuovo governo che dovrà nascere, ma iscritti e simpatizzanti evidentemente non gli danno credito fino in fondo se, smartphone alla mano, continuano ad evocare fantasmi leghisti e ad agitare lo spettro della paura, che, di ora in ora, sembra essere diventato il sentimento prevalente tra gli oltre duemila internauti dem che hanno commentato all’insegna di timori e paletti, l’ultimo post del segretario Pd su Facebook: un messaggio nel quale il leader del partito di largo del Nazareno ha ribadito il no a Conte premier. Un punto su cui evidentemente lo zoccolo duro dell’elettorato dem non si sente sicuro tanto che, a riprova della complessità del momento, sono davvero tanti quelli che, incuranti delle rassicurazioni del segretario, insistono ad incitare Zingaretti a riflettere sul premier uscente, sempre sperando che l’interlocutore pentastellato, Luigi Di Maio, continui a non cedere alle “lusinghe” leghiste. già, perché per i militanti Pd la paura è sempre quella di un nuovo sorpasso a destra di Matteo Salvini che per lo zoccolo duro resta sempre il nemico numero uno da affrontare…
Inciucio Pd-M5s, paure e paletti dei militanti dem invadono i social
E allora, scrive tra i tanti Enrica: «Io sono del Pd Napoli Vomero iscritta al PCI dal 1963 mi rivolgo al mio segretario affinché non faccia tornare Salvini. Conte è una persona per bene”. E poi Massimo: “Non fate saltare il tavolo per Conte, avete un’occasione straordinaria… La discontinuità la potremo poi vedere con il vostro operato». E se Silvia è convinta che occorre trovare «un compromesso» pur di archiviare Salvini e il governo gialloverde, Marisa aggiunge: «Non fate fallire la trattative sul nome di Conte, vi prego di andare avanti, per il bene dell’Italia». Del resto, chiede Max: «Ma perché Conte no? È la cosa più presentabile che sia stata espressa da quel movimento», mentre Angelo si rivolge a Zingaretti postando: «Questa non è la piattaforma Rousseau, siamo d’accordo, ma ti prego Nicola Zingaretti, leggi tutti quei numerosissimi commenti che t’invitano a non essere rigido sul nome di Giuseppe Conte». Poi, a dimostrazione di una lacerazione interna che non investe solo l’organigramma del partito, sui social appaiono anche – e sono tanti – quelli che «Conte mai».
Conte sì, Conte no. E poi c’è la opzione voto: il caos tra i dem regna sovrano
Scrive Michele: «Bravo non possiamo avere un premier che ha avallato politiche scellerate con la Lega!». E Morano: «Zingaretti non cedere su premier Conte lui è 5 stelle tieni duro noi elettori non capiremo una scelta diversa», confortato dal messaggio di un altro attivista che ha voluto dire la sua al segretario, Nicola, che scrive: «Bravo! Noi siamo con te! Serve assoluta discontinuità». E fino a quella che per ora, in cerca dell’inciucio, per il Pd sembra essere l’estrema ratio: il voto. Tanto che la dem Fiorella si rivolge a Zingaretti e posta: «Segretario non cedere a Giggino . Meglio le elezioni subito». E il caos regna sovrano…
Non ci preoccupiamo più di tanto di Conte, europeista a comodo e traditore su commissione.