Forza Italia, l’affondo della Carfagna: «Vogliono solo sopravvivere? Non ci sto»
L’addio di Toti, la rabbia di Mara Carfagna. «Forza Italia si è trovata a un bivio: agire per accontentare una ristretta classe dirigente che vuole confermare il suo ruolo oppure dare risposte alle centinaia di migliaia di elettori e dirigenti sul territorio che chiedono di avviare una nuova stagione di proposte, presenza, protagonismo». La vicepresidente della Camera incalza: «La scelta del quadrumvirato va nella prima direzione, la direzione sbagliata».
Carfagna: «Magari mi avrebbe fatto comodo dire sì»
«Ho sempre detto, in pubblico e in privato, di essere contraria: magari avrebbe potuto farmi comodo condividerla in extremis per prendermi un posto al tavolo, ma tra la convenienza personale e la speranza del nostro popolo scelgo di non tradire quella speranza», aggiunge la Carfagna. E lo scrive su Facebook rivolgendosi ai suoi sostenitori. «Davanti al mio ufficio, in questi due mesi – spiega – c’è stata la coda di segretari locali, colleghi, ex-forzisti passati alla guida di liste civiche, amministratori, sindaci e dirigenti, ho toccato con mano l’esistenza di energie molto superiori a quelle che forse qualcuno immagina».
Forza Italia a un bivio
«Se abbandoniamo queste aspettative e queste speranze finiremo per abbandonare noi stessi. Il bivio davanti a cui ci troviamo è questo: grandi ambizioni contro piccolo cabotaggio, un progetto per il Paese o un progetto di sopravvivenza per noi stessi, una risposta efficace a militanti ed elettori o l’ennesimo esperimento di laboratorio che scontenterebbe anche i più leali». Poi la Carfagna conclude: «Personalmente -sottolinea- so da che parte stare e continuerò a lavorare in quella direzione. Quindi, senza inutili polemiche: se la scelta è quella di una gestione di apparato verso un improbabile congresso preferisco tornare al lavoro fuori, tra la nostra gente, nel Paese, sui progetti e sulle idee».