Eroina killer: scarcerati due dei tre pusher nigeriani arrestati lunedì

15 Ago 2019 12:09 - di Penelope Corrado

Si riaccende l’attenzione sulla cosiddetta eroina killer, già responsabile di numerosi morti, in particolare in Veneto. Tre cittadini nigeriani, tutti con regolare permesso di soggiorno, sono stati arrestati lunedì dai carabinieri in un alloggio a Mestre: in casa avevano mezzo chilo dello stupefacente killer. Secondo gli inquirenti i tre arrestati erano legati alla mafia nigeriana e ricevevano gli ordini dei clienti al telefono, per poi vendere la droga in strada.  Oggi, secondo quanto riportato dal Gazzettino veneto, due di loro sono già liberi.

I tre pusher africani sono stati colti di sorpresa, lunedì pomeriggio, nella loro abitazione di Mestre in un blitz dei carabinieri. Non hanno fatto in tempo ad accennare una fuga o sbarazzarsi della droga conservata all’interno dell’appartamento. Nel corso della perquisizione gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto 50 grammi di eroina gialla, 20 di cocaina e marijuana. Tutto lo stupefacente era già suddiviso in dosi pronte per essere smerciate, confezionate in modo tale da poter essere ingoiate, all’occorrenza, nel caso di controlli delle forze dell’ordine.“ Oltre alla droga, sono stati trovati anche 3mila euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio, nonché tutto l’occorrente per confezionare le dosi (cartine, bustine in plastica e bilancini di precisione) e diversi telefonini.

Eroina killer: marchio di fabbrica della mafia nigeriana

Che cos’è l’eroina killer, che solo a Mestre ha fatto oltre venti morti in un anno? La purezza della sostanza crea più dipendenza. La mafia nigeriana ha inondato la piazza veneta di ottima eroina o cocaina, seguendo freddamente una logica di mercato: «Hanno una chiara strategia – hanno spiegato i pm mestrini – attirare gli assuntori con droga a basso prezzo “molto buona” che crea una totale dipendenza e quindi induce alla ricerca della medesima tipologia di sostanza. In tal modo l’organizzazione criminale non solo controlla il territorio, ma anche complessivamente il mercato creandosi una “esclusiva” nella rivendita». Le conseguene? L’altissimo tasso di clienti in overdose. Ma questi venditori di morte non è un problema.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *