“È clandestina? non va condannata”: è la sentenza di un giudice a Torino
L’ennesima sentenza che crea forti perplessità. Ancora una volta c’è un magistrato che prende una decisione che lascia dietro di sé una scia di polemiche. O meglio, che fa sospettare l’ennesima invasione politica delle toghe. La clandestinità diventa un reato lieve, che non va punito. La notizia viene data da Repubblica.
Il processo e la sentenza
Il processo per direttissima è avvenuto a Torino. Imputata era una donna di origini albanesi. Non aveva i documenti in regola e da oltre un anno era stata espulsa.Per lei il pubblico ministero aveva chiesto la misura cautelare dell’obbligo di firma. Ma il giudice ha invece escluso che fosse punibile, e ha pronunciato una sentenza di assoluzione per la particolare “tenuità” del fatto.
Non è neppure la prima volta che avviene. Sono numerosissimi ogni anno i casi come questo che passano per le aule di giustizia. La donna albanese era stata espulsa un anno fa ed era andata via per vivere in Germania. Secondo il suo racconto, il 12 agosto il figlio e la madre sono atterrati a Caselle perché il biglietto dall’Albania era più economico. E lei è venuta a prenderli per portarli a casa. «Pensavo di non poter più vivere in Italia – ha detto – ma di poterci venire di passaggio». Ma i carabinieri l’avevano fermata scoprendo il provvedimento di espulsione firmato dal prefetto nel 2018..
Mandatelo all’INPS.