Dopo i paletti posti da Zingaretti si spacca il M5S: “Si comporta come Giuda, meglio il voto”
Il colloquio tra Nicola Zingaretti e il Capo dello Stato ha mandato in tilt la trattativa per la formazione di un nuovo governo Pd-M5S. Si arrabbiano i renziani, facendo trapelare l’accusa a Zingaretti di voler far fallire ogni accordo sul nascere. Si arrabbia anche una parte del M5S secondo le indiscrezioni riportate dall’agenzia Agi. I paletti fissati dal segretario dem sono stati accolti con allarmismo da quella parte del Movimento che nutre più dubbi attorno alla nascita di un governo con il Pd. “Zingaretti si comporta come Giuda“, commenta una fonte qualificata, tra i principali detrattori, nel M5s, alla nascita del governo con il Pd. “Per noi l’alleanza con il Pd non si può fare e comunque non si può fare a queste condizioni”, continua la stessa fonte, osservando che a questo punto sarebbe molto meglio andare a votare. Ne approfitta Matteo Salvini che apre ancora una volta agli ex alleati: “Per me Di Maio ha lavorato bene, se si passa dal governo del no al governo del sì, noi siamo disponibili”. Un accenno importante: infatti il M5S ha a sua volta fatto trapelare, durante la seconda giornata di consultazioni, che Luigi Di Maio non può essere tenuto fuori da un eventuale nuovo governo. Alle condizioni di Zingaretti, dunque, il Movimento ha opposto le sue condizioni imprescindibili. Tutto, a questo punto, è rimesso in discussione.