Don Piacentini, il prete anti-buonismo: «I migranti vengono con telefonini e catenine d’oro»
C’è un prete che non ci sta, che smaschera l’ipocrisia buonista. Con coraggio. È don Piacentini, il parroco di Sora, in provincia di Frosinone. Alla festa del patrono, fa un’omelia evidenziando le bugie che si dicono sui i migranti. E lancia l’appello a favore di chi ha veramente bisogno, a partire dagli italiani in sofferenza. «Dicono di scappare dalle persecuzioni, ma vengono con telefonini e catenine», grida don Piacentini dal palco della piazza del paese durante la festa di S. Rocco. Viene anche “catturato” da un video. I fedeli ascoltano.
«Voglio essere polemico – dice il parroco – sulle navi che si vanno a soccorrere ci sono le persone che hanno telefonini oppure catenine e catene al collo. E dicono di venire dalle persecuzioni, quali persecuzioni?». Poi continua: «Guardiamoci intorno! Guardiamo la nostra città, guardiamo la nostra patria, guardiamo le persone che ci sono accanto, che hanno bisogno. E io quante ne conosco! Sono tante, tantissime. Sono una marea di persone e si vergognano del loro stato di vita, perché non si può vivere in certo modo, con queste disuguaglianze. C’è bisogno veramente di una giustizia, ma non una giustizia a tempo, una giustizia che diventa ingiusta». Poi conclude: «Abbiamo bisogno veramente di vivere la grazia di Dio».
Sui social centinaia di commenti. «Finalmente qualcuno che dice il vero», scrive Riccardo. «Chi usa il cervello ora viene definito scioccante», rincara Beniamino su Facebook. E aggiunge: «Lunga vita a questi uomini di Chiesa!». Tanatos si rivolge ai Dem: «Vi brucia l’omelia del parroco di Sora? Già vi vedo schiumare. Che c’è, a voi democratici infastidisce che qualcuno la pensi diversamente?». Molti utenti si scagliano contro il termine “choc”, utilizzato per etichettare l’omelia: «Perché choc?», chiede Monica. «È più scioccante sentire un parroco che fa politica a sinistra e si scaglia contro un ministro con frasi indecenti e sinceramente fuori luogo!». I “sinistri” invece hanno taggato sotto il video dell’omelia l’account ufficiale di Papa Francesco chiedendone la scomunica. «Preghiamo per don Donato – lo difende Giada – bersaglio di buonisti e dem, solo per aver difeso i nostri poveri».
Forza Don Donà,sei stato il prof di religione di mia figlia Federica e ti ho sempre stimato.Ora dimostri di averci anche le palpebre.Che la pensano come te ce ne sono tanti di preti, ma non hanno gli attributi,qui a Ceprano ne ho la conferma:la vigliaccheria impera sovrana.Hai il mio incondizionato appoggio e a disposizione per qualsiasi iniziativa tu voglia prendere.
Un abbraccio,Filippo