Di Maio: «Nel Pd si chiariscano le idee, per adesso stanno solo litigando»

23 Ago 2019 16:15 - di Redazione

Luigi Di Maio alza la posta con il Pd. Evidenzia che i dem hanno iniziato litigando tra loro. E ribadisce che è prioritario il taglio dei parlamentari. Ossia il punto che più è indigesto al Pd.

Di Maio: i dem già litigano

E’ durato circa due ore il primo incontro alla Camera tra la delegazione Pd e quella dei 5 stelle. Il vertice tra le delegazioni dem e pentastellate per verificare le chance per una nuova maggioranza in grado di sostenere un esecutivo ‘giallorosso’. Per il Movimento c’erano al tavolo i capigruppo M5S Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, insieme ai vice Francesco Silvestri e Gianluca Perilli. Per il Pd i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci e il vicesegretario Andrea Orlando. Tra i punti focali della trattativa spicca il taglio dei parlamentari, tema sul quale il capo politico pentastellato, Luigi Di Maio, non intende indietreggiare. “Ieri sono stato al Quirinale e ho detto chiaramente che il nostro obiettivo sono i 10 punti che ho elencato. Il primo è il taglio dei parlamentari, c’è il taglio delle tasse, c’è l’economia circolare, c’è l’autonomia, c’è un piano di investimenti per il Sud… ci sono tante riforme da fare. Ora c’è un tavolo di confronto con il Pd. Io mi auguro che a questo tavolo si chiariscono le idee sul taglio dei parlamentari” ha detto ai cronisti il capo politico del M5S, uscendo da un ristorante a pochi passi dal Parlamento, in cui ha pranzato con il sottosegretario Manlio Di Stefano. “Qui si parla di poltrone, di passi indietro, passi avanti: gli unici che devono fare un passo indietro sono 345 politici che nella prossima legislatura non vogliamo più, perché gli tagliamo”, ha aggiunto. “Se con la Lega il dialogo è chiuso? Io in questo momento posso dire che il nostro obiettivo è approvare quei punti e sappiamo che su quei punti ci è stata data una disponibilità dal Pd. Ma vedo anche che già litigano…“. gli italiani vogliono il taglio dei parlamentari. Si chiarissero un un po’ le idee”, il taglio “si fa e basta”.

Prove di dialogo su posizioni distanti

Eppure il leader grillino insiste: «Ieri sono stato al Quirinale e ho detto chiaramente che il nostro obiettivo sono i 10 punti che ho elencato. Il primo è il taglio dei parlamentari, c’è il taglio delle tasse, c’è l’economia circolare, c’è l’autonomia, c’è un piano di investimenti per il Sud… ci sono tante riforme da fare – tira dritto Di Maio –. Ora c’è un tavolo di confronto con il Pd. Io mi auguro che a questo tavolo si chiariscono le idee sul taglio dei parlamentari», dice ai cronisti il capo politico del M5S uscendo da un ristorante situato a pochi passi dal Parlamento, in cui ha pranzato con il sottosegretario Manlio Di Stefano e ha commentato parlando a suocera perché nuora intenda…Poi, insistendo su quella che è la più stridente delle note dolenti, Di Maio aggiunge: «Qui si parla di poltrone, di passi indietro, passi avanti: gli unici che devono fare un passo indietro sono 345 politici che nella prossima legislatura non vogliamo più, perché li tagliamo». Ma come fare i conti senza l’oste? Tanto più che, come sottolineato dalla stesso leader grillino rispondendo a una domanda sulla possibilità di valutare le aperture del Carroccio, replica: «Se con la Lega il dialogo è chiuso? Io in questo momento posso dire che il nostro obiettivo è approvare quei punti e sappiamo che su quei punti ci è stata data una disponibilità dal Pd. Ma vedo anche che già litigano…». Fatti una domanda e datti una risposta, esortava il buon Marzullo i suoi ospiti, e invece Di Maio sembra voler rimanere fermo sul punto interrogativo. Tanto che conclude: «Io sono al tweet di Zingaretti di ieri, in cui diceva che i 10 punti andavano bene…»: e così pensa di rilanciare anche sulla revoca delle concessioni ad Autostrade. Peccato che più che prove di dialogo tutta la dissertazione si riduca a un inutile monologo…

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