Di Maio a Salvini: «Sono stanco di litigare». Ma poi dà ragione a Di Battista
«Le dico con grande onestà una cosa, così spegniamo subito tutte le polemiche che sono state alimentate sui giornali: io sono stanco di litigare». Intervistato dal ‘Corriere della Sera’, il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, parla dei rapporti burrascosi con l’alleato Matteo Salvini. Sembra una seduta da uno psicoterapeuta di coppia, in molti passaggi. Si lasciano, non si lasciano, lui e il partner Salvini ? Risponde Di Maio come uno che vuole salvare il matrimonio: «Non soffermiamoci sui puntini e sulle sfumature, andiamo direttamente alla sostanza. L’abbiamo fatto in un anno e mezzo di governo. Adesso prendiamoci i meriti delle cose fatte e continuiamo su questa strada. Con Conte e Salvini abbiamo lavorato bene, andiamo avanti così».
«Il voto? Bisogna fare tante cose ancora…»
Ma sì, continuiamo con questo spettacolo indecoroso. Di Maio per ora allontana l’ipotesi del voto. «Il M5S non ha paura di governare, scriviamo insieme la manovra e continuiamo a cambiare il Paese», dice al Corriere, sottolineando che «bisogna abbassare le tasse con la flat tax e il taglio del cuneo fiscale, poi dobbiamo fare il salario minimo e tanti altri provvedimenti importanti che servono ai cittadini». I numeri «ci sono, ormai manca poco all’approvazione di questo provvedimento», risponde . Luigi Di Maio, che è sicuro che non ci saranno problemi a far passare in Senato il dl Sicurezza bis. Lega e M5s hanno vari fronti di discussione aperti, dallo scontro sulla riforma della giustizia ai ministri grillini nel mirino dei leghisti, alle misure economiche da inserire nella manovra compatibilmente con la coperta cortissima dei conti pubblici. La convinzione di Salvini è che i Cinque Stelle vogliano sgonfiare la flat tax.
Di Maio difende l’amico-nemico Di Battista»
Di Maio fa il “pompiere” ma poi non risparmia frecciatine all’alleato quando si lancia in una difesa dell’amico-nemico Di Battista, che ha attaccato la Lega con un durissimo post su Facebook. Alla domanda se la cosa non gli crei imbarazzo, il capo del M5S risponde: «Guardi, quando ricevo attacchi io dai governatori leghisti me li tengo. Poi posso dirle? Le critiche se fatte bene sono sempre costruttive. Nessuno comunque ha diritto di offendere Alessandro per le cose che dice. È l’unico qui in mezzo che non prende soldi pubblici, anche quando va al mare». “In cauda venenum”: l’ennesima frecciata a Salvini che sta trascorrendo qualche giorno di vacanza in Romagna.