Crisi, di scena De Falco: niente «torni a bordo», il mantra è «invertire la rotta»

27 Ago 2019 14:40 - di Martino Della Costa

Il senatore del Gruppo Misto ed ex M5S, Gregorio De Falco, pur incerto su quello che potrà essere l’approdo di questa crisi di governo, sulla rotta da decidere non ha dubbi: basterà invertirla. «Bisogna fare un governo e assicurare la salvezza delle istituzioni – dichiara infatti l’ex movimentista andato a rimpolpare i banchi dei transfughi confluiti nel gruppo misto –.  Non esiste alcun motivo reale per andare a votare. Così come è accaduto per il governo gialloverde, se nessuna parte avrà la maggioranza chiaramente si dovrà formare una maggioranza di compromesso. Certo, poi bisognerà vedere se ci sono le forze per sostenere il nuovo governo».

Crisi di governo, anche De Falco dice la sua

L’importante, per De Falco alle prese con improbabili commenti sulla situazione di stand-by, che le trattative in corso non sembrano sbloccare, è che «il nuovo governo deve dare un chiarissimo segnale di inversione di rotta», laddove per inversione di rotta il senatore ex grillino intende passare un colpo di spugna su tutta quanto prodotto fin qui dall’esecutivo giallo-verde (e dal ministro Salvini in particolare): e dunque, secondo quanto riferito da De Falco all’Adnkronos, «in primo luogo, dovrebbe volere l’abrogazione dei due Decreti Sicurezza». Non che ci voglia la zingara per indovinare cosa induca l’esponente del gruppo misto a esortare un’apertura a più ampio raggio delle «consultazioni tra le parti politiche», «attualmente limitate al Pd ed al Movimento 5 Stelle»: per De falco, neanche a dirlo, «si dovrebbe invece tenere conto delle due componenti del Gruppo Misto», specifica il senatore, riferendosi al gruppo di fuoriusciti dal M5S, di cui fa parte, e alla formazione di Grasso Liberi e Uguali».

E il senatore in fuga dal M5s conia un nuovo tormentone…

Un auto-endorsement che non finisce qui, quello di Falco, che a stretto giro, sferzando i capi politici dei due partiti in trattativa, aggiunge e conclude: «Di Maio e Zingaretti parlano solo di nomi, seggi e poltrone: non fanno nessun discorso di merito. Noi siamo pronti a sostenere il governo per motivi istituzionali: ma che ci sia una reale inversione di rotta». E sulla scia di suoi ben più illustri precedenti, la metafora marittima appena lanciata da De Falco nel mercato delle proposte mediatiche, diventa subito un tormentone…

 

 

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