Conte processa Salvini: opportunista, irresponsabile, incosciente. Si scatena la claque M5S e Pd. Boati dalla Lega
“Ho sempre limpidamente sostenuto che in caso di interruzione dell’azione di governo sarei tornato qui dove ho inizialmente raccolto la fiducia. Convinto che il confronto in quest’aula sia lo strumento più efficace per rispettare le regole a presidio della tutela dei diritti di tutti i cittadini”: esordisce così Giuseppe Conte nell’atteso discorso al Senato, pronunciato con Salvini seduto alla sua sinistra e Di Maio alla sua destra.
Un discorso che è stato un lungo j’accuse rivolto a Matteo salvini, dipinto come un pericolo delle istituzioni. Al punto che verrebbe da chiedersi come mai Conte abbia atteso il precipitare della situazione per tirare fuori tutti i suoi dubbi su quello che è stato per 14 mesi il suo vicepremier. “Il giorno 8 agosto Salvini ha diramato una nota in cui dichiarava che la Lega non era più disponibile a sostenere questo governo, la Lega ha depositato una mozione di sfiducia nei confronti del governo e ne ha chiesto l’immediata calendarizzazione. Una decisione grave che comporta conseguenze molto rilevanti per la vita del Paese che merita di essere chiarita in un pubblico dibattito con assunzione di responsabilità dei protagonisti della crisi”. La decisione della Lega – ha detto Conte – “la reputo oggettivamente grave: la crisi interviene a interrompere un’azione di governo che procedeva operosamente e che già nel primo anno aveva ottenuto molti risultati, questo governo era nato per intercettare l’insoddisfazione dei cittadini che avevano manifestato desiderio di un cambio di passo rispetto alle politiche pregresse”. Poi l’accusa di tradimento: “Questa decisione viola il solenne impegno che il leader della Lega aveva assunto all’inizio della legislatura con il contratto con il M5S, i tempi di questa decisione espongono a gravi rischi il nostro Paese. La crisi comporta elezioni anticipate in autunno, il rischio di esercizio provvisorio e la difficoltà di contrastare l’aumento dell’Iva”.
Conte ha aggiunto che questa crisi interviene in un momento delicato dell’interlocuzione con le istituzioni europee. “Si stanno per concludere le trattative per le nomine dei commissari. Mi sono adoperato per assicurare all’Italia un rilievo centrale nei nuovi assetti in linea col prestigio del nostro paese. L’Italia corre il rischio di partecipare a questa trattativa in condizione di oggettiva debolezza”.
Poi è arrivato l’affondo, contrassegnato dagli scroscianti applausi dei dem e dei Cinquestelle e dai boati di protesta dei senatori leghisti, tenuti a freno da Salvini che invitava, con i suoi gesti, alla calma. “Il ministro dell’Interno – ha detto Conte – ha mostrato di seguire interessi personali e di partito. Considero pienamente legittimo per una formazione politica mirare a incrementare il proprio consenso elettorale ma affinché un sistema democratico possa funzionare ogni partito è chiamato a operare una mediazione filtrando gli interessi di parte alla luce degli interessi generali, quando una forza politica valuta solo la convenienza elettorale non tradisce solo la vocazione più nobile della politica ma finisce col compromettere l’interesse nazionale”.
“Far votare i cittadini è l’essenza della democrazia”, ha detto Conte tra gli applausi ironici dei senatori di centrodestra per poi aggiungere: “Ma sollecitarli a votare ogni anno è irresponsabile. Le scelte compiute, i comportamenti adottati dal ministro dell’Interno rivelano scarsa sensibilità e grave carenza di cultura istituzionale. Perché aprire la crisi in pieno agosto quando ormai da molte settimane l’esito delle europee era chiaro e l’insofferenza per l’esperienza di governo pure?”. La scelta di rinviare a oggi la comunicazione di una decisione assunta da tempo è stata per Conte “un gesto di rara imprudenza istituzionale irriguardoso nei confronti del Parlamento e che rischia di far precipitare il paese nell’instabilità”. Il presidente del Consiglio ha aggiunto che la sfiducia al governo è stata comunicata subito dopo che la Lega aveva incassato al fiducia sul decreto sicurezza bis. “Un segno di opportunismo politico palesemente contraddittorio è stato poi – ha detto – non avere ritirato i ministri della Lega”.
Conte ha contestato la tesi della Lega secondo cui il governo gialloverde è stato il “governo dei no”: “Così la Lega ha offeso la verità dei fatti e Salvini ha macchiato 14 mesi di intensa attività di governo offendendo non solo il mio impegno persoanle ma anche la costante dedizione dei vostri ministri e sottosegretari che mi hanno affiancato fino all’ultimo giorno”. Ha quindi elencato tutte le iniziative e le riforme in cantiere interrotte dalla decisione del leader leghista di uscire dalla maggioranza di governo.
“Caro ministro dell’interno, caro Matteo, promuovendo questa crisi di governo ti sei assunto una grande responsabilità, hai annunciato la crisi chiedendo pieni poteri e ti ho sentito invocare le piazze a tuo sostegno: questa tua concezione, permettimi di dirlo, mi preoccupa, innanzitutto le crisi di governo non si affrontano nelle piazze ma nel Parlamento, in secondo luogo il principio dei pesi e contrappesi è assolutamente fondamentale, per precludere derive autoritarie. Tu ispiri la tua azione alle idee sovraniste, permettimi di citare un sovrano, come Federico II di Svevia, che invocava la razionalità come bene superiore. Non abbiamo bisogno di uomini che hanno pieni poteri ma di persone che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità”.
Ancora ha accusato Salvini di non avere chiarito la vicenda dei fondi russi, invitandolo a venire in Parlamento per chiarire in nome della trasparenza, e di avere invaso le competenze di altri ministri. Ultima stoccata: “Chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi, comportamento di incoscienza religiosa che oscura il principio di laicità dello Stato moderno”. Conte ha quindi comunicato che si recherà al Quirinale per rimettere il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica.