Che significa essere di destra o di sinistra? Non mischiamo il diavolo con l’acqua santa

31 Ago 2019 9:40 - di Sante Perticaro
Caro direttore, hai buona ragione a ironizzare in ordine al fronte alternativo alla sinistra, un tempo che fu classificato come centrodestra o destra centro, che finisce ormai, a mo’ di un semaforo disattivo nella sua preminente funzione regolatoria (che ha nel rosso e nel verde i segnali portanti) col lampeggiare sempre di giallo: avvisando -in un modo del tutto originale- sulla strutturale deficienza del  nostro confronto politico.
Eppure praticare questa nobile attività dovrebbe importare pure il dialogo e  la compromissione tra soggetti diversi per poter edificare alla fin fine delle maggioranze fondate su dei programmi comuni.

Dove peccano i Cinquestelle

Eccolo qui  il punto: che significa essere di destra o di sinistra, oggi? Chiarire a fondo questo arcano si impone adesso, soprattutto laddove si tenga conto che la forza  di maggioranza è un coacervo M5S, rigonfiato di politici presuntuosi e supponenti, ai quali l’ideologia e la visione prospettica di lungo periodo non interessano proprio («questo o quello per me pari sono»). Ragion per cui anche una semplice azione di copia e incolla – con gli effetti letali che oggi sono sotto gli occhi di tutti-  motiva questo non/partito per mantenere in vita la sua forza che è pur sempre maggioritaria nel parlamento.

Il diavolo e l’acqua santa

Diavolo o acqua santa per loro pari sono. Anzi, meglio: poiché il diavolo è scaltro e sembra essere sempre questa la scelta finale che questi personaggi da operetta poi finiranno per impalmare, non vorremmo proprio che la loro rivoluzione questi novelli barbari snob la facessero tutta a nostre spese.
Ma andiamo più in là, per dire che dalle altre parti se Atene piange Sparta non ride. Infatti, seduti di fronte, la sinistra e soprattutto oggi la destra (complice una legge elettorale redatta apposta per compromettere) stanno gorgheggiando con stonate voci, che si sono pure alternate male.

Gli errori del fronte moderato

Così il fronte moderato, nello specifico, una voce unica non ce l’ha proprio perché, a causa della letale esperienza che Salvini ha appena fatto nel governo “Conte-1”, non si può dire che Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia abbiano un sentire comune. E forse proprio questa è una condizione ancor più grave rispetto a quella che vive una sinistra, perché pure dal recente confronto sulle scale mobili che è in atto sul governo “Conte-2”, si sta spremendo di un bel po’ le aride cervici comuni.
I moderati, invece, iniziando dall’atteggiamento da tenersi verso l’Unione europea e proseguendo con le politiche fiscali, sociali e di politica estera, vanno brancolando disuniti nel buio più pesto. Non riesce neppure a concordare la data per un unitario momento di protesta e rifiuto verso il nascituro esecutivo “Conte2”  e nemmeno a convenire sul luogo di adunata.  Sta proprio facendo, questo nostro fronte, una ben pessima figura.

Il Marchese del Grillo

Caro direttore, è geniale l’idea che hai lanciato tu: si faccia una bella adunata nei pressi della stretta salita del Grillo, a partire dal Colosseo, dove il divertente Marchese  (nella splendida interpretazione che ci ha lasciato Alberto Sordi) gettava giù, al popolo adorante, delle monetine roventi.

Commenti

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  • Adelio Bevagna 31 Agosto 2019

    Nooo…..non mischiamo la cioccolata preferibilmente, fondente perché nera, con la m…a.

  • Cecconi 31 Agosto 2019

    Perticaro, concordo ed infatti sto suggerendo da tempo che FdI, l’unico partito rimasto nel proprio alveo culturale-politico, si tenga fuori dalla stupidità dei due qualunquisti senza alcun senso logico, culturale e intellettuale. Tanto i due qualunquisti hanno già il destino segnato. E per qualunquisti intendo solo quelle due “testine” non pensanti affette da sindrome egocentriche quando invece rappresentano soltanto il nulla eterno.