Casargo rinasce dopo l’alluvione, il sindaco: «La spirito della destra a servizio della comunità»
È finita l’emergenza a Casargo, comune di mille abitanti in provincia di Lecco, colpito da due devastanti alluvioni il primo e il 6 agosto. Per fortuna nessuna vittima, ma basta guardare le fotografie per comprendere quanto è stato difficile ritornare alla normalità.
Ora comincia il problema, meno drammatico ma più lungo e complesso, della della messa in sicurezza del territorio. A guidare questa piccola comunità nella tempesta è Antonio Pasquini, un sindaco appena eletto nel maggio scorso, di 41 anni compiuti l’8 agosto proprio in mezzo all’alluvione. Pasquini è stato eletto con il 75% dei voti alla testa di una lista civica che, in una sfida atipica, ha battuto il candidato (con tanto di simbolo di partito sulla scheda) della Lega appoggiato dal sindaco uscente del PD.
Ma la caratteristica biografica più saliente di questo neo-sindaco è la sua provenienza politica: ex-segretario provinciale del Fronte della Gioventù, segretario regionale di Azione Giovani e oggi coordinatore regionale del Movimento Nazionale per la Sovranità, da sempre punto di riferimento della destra sociale in tutta la Lombardia. Abbiamo raggiunto telefonicamente Antonio, tra un consiglio comunale d’urgenza e il quotidiano lavoro sul territorio.
Pasquini, cosa è successo?
Un nubifragio eccezionale e decine di anni di incuria e di mancanza di prevenzione: prima è esondato il torrente Valdicorda e sei giorni dopo il torrente Spirsol ha tracimato creando un movimento franoso che ha sommerso diverse zone del paese, provocando circa 150 sfollati, quasi il 20% degli abitanti del comune.
Colpa dell’uomo o del cambiamento climatico?
50% l’uomo, 50% il clima. Le amministrazioni del passato non hanno curato adeguatamente il territorio che con il cambiamento climatico è diventato sempre più fragile.
Quanto ci vorrà a rimettere in sicurezza il territorio?
È necessario almeno in piano triennale, per fortuna la Regione Lombardia con il Presidente Fontana e i suoi consiglieri si sono resi subito disponibili.
Come è stata giudicata la vostra amministrazione?
In genere quando succedono queste catastrofi i cittadini se la prendono con le istituzioni, ma noi abbiamo lavorato giorno e notte, abbiamo dormito dentro il comune per giorni, abbiamo utilizzato le risorse messe subito a disposizione da regione Lombardia e abbiamo coordinato decine di volontari. Abbiamo raccolto un riconoscimento unanime del nostro buon lavoro.
In una prova così dura a quanto è stata importante la tua storia di militante politico?
Importantissima: facendo anni di militanza nelle fila della destra ho imparato lo spirito di sacrificio, la dedizione alla comunità, il lavoro di squadra per un obiettivo comune. Senza la militanza politica come esperienza è difficile diventare un buon amministratore al servizio della comunità. Vorrei che questo fosse insegnato ai tanti carrieristi che oggi affollano le liste elettorali.
Oggi Casargo riparte, e come sempre, è una splendida località pronta ad accogliere i turisti e basta solo questo per ripagarci di ogni sforzo e di ogni sacrificio.