«Carola è un transessuale». Bufera su un assessore di Messina, licenziato dal sindaco
«Ma io stavo scherzando…». Intanto quel post scritto su Facebook dall’assessore Enzo Trimarchi, della giunta comunale di Messina, nei giorni caldi della polemica su Carola Rackete e la sua spericolata avventura a bordo della Sea Watch, gli è costata la poltrona, nonostante il tentativo di rinnegare quella frase sulla Capitana: «Com’era vestita? Da trans qual è», aveva scritto Trimarchi nei giorni in cui sui social piovevano insulti volgari all’indirizzo della ragazza tedesca che aveva sfidato le leggi italiane.
Quel post con quella frase è sparito da Fb ma intanto la bufera politica era scoppiata sulla giunta, composta da esponenti di una lista civica di area di centro che aveva battuto quella di centrodestra alle ultime elezioni. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha pubblicamente redarguito il suo assessore per quella frase infelice, anche perché Trimarchi deteneva la delega alla Cultura, ruolo incompatibile con questo tipo di affermazioni becere e gratuite.
De Luca ha prima chiama chiesto al suo assessore di scusarsi con l’Arcigay locale, poi lo ha rimosso dal suo incarico.«Ma stavamo scherzando – ha risposto Trimarchi – era un siparietto. Comunque non ho problemi, lo chiamo subito». Il pubblico pentimento non gli ha salvato la poltrona, anche se secondo alcuni quotidiani locali a Trimarchi potrebbero essere solo revocate le deleghe alla cultura.