Carabiniere ucciso, legale di Elder all’attacco: «Nemmeno la polizia sa cosa è successo»
Dubbi sulla dinamica dell’omicidio e parole inquietanti sull’uso “normale” negli Usa di andare in giro con un coltello in tasca. «Non so cosa è successo. Sono convinto che a questo punto ci siano delle buone probabilità che nemmeno la polizia sappia cosa è successo». Così si è espresso l’avvocato Craig Peters, legale della famiglia Elder, in un’intervista esclusiva all’inviato dell’Abc Dan Noyes, che si trova a Roma per seguire al vicenda dei due giovani statunitensi coinvolti nell’uccisione del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.
Legale Elder: «Il coltello? Da noi è normale»
«La famiglia attende di vedere il figlio. E’ qui che hanno trascorso la loro Luna di Miele. Hanno un grande amore per l’Italia. Sono devastati dal fatto che questa cosa sia accaduta qui», sostiene ancora l’avvocato Peters. A Roma, intanto, Ethan Elder, il padre di Finnegan Lee, è arrivato nel carcere di Regina Coeli per incontrare il figlio per la prima volta dopo l’arresto. Quanto alla foto ripresa da Instagram che ritrae il giovane Elder a San Francisco, con in mano un coltello simile a quello usato per uccidere il vicebrigadiere dei carabinieri, l’avvocato ne sminuisce l’importanza. «Il ragazzo aveva un coltello. Certamente, almeno a San Francisco, in America non è una cosa sorprendente. Le persone lo usano per protezione», afferma il legale.A parlare anche l’avvocato Fabio Alonzi, difensore di Christian Gabriel Natale Hjorth, l’altro americano coinvolto nell’omicidio. «E’ un ragazzo giovane ed è molto provato. Il papà è venuto ieri e tornerà nei prossimi giorni. Stiamo valutando se fare istanza al tribunale del Riesame, ha spiegato il legale lasciando il carcere di Regina Coeli.