Alto Adige, blitz anti-italiano degli Schuetzen. FdI: “Sono pericolosi, vanno fermati”

16 Ago 2019 14:11 - di Penelope Corrado

«Presenterò denuncia formale per sabotaggio presso le autorità già in giornata perché sia accertata la responsabilità nella grave manomissione della segnaletica stradale in provincia di Bolzano da parte degli Schuetzen ma soprattutto sul grado di pericolosità sociale di questa vera e propria organizzazione con struttura paramilitare». Così Alessandro Urzì, consigliere regionale e provinciale di Fratelli d’Italia, denunciando quanto accaduto in queste ore.

Nella loro protesta gli Schuetzen hanno coperto la scritta tedesca su 600 cartelli stradali dell’Alto Adige attaccandoci sopra un messaggio in tedesco. «Deutsch nicht amtlich seit 97 Jahren», si legge sui cartelli, ovvero «il tedesco non è più ufficiale da 97 anni». La protesta «contro l’ingiustizia iniziata nel 1922», sottolineano gli Schützen arriva nel giorno dell’anniversario della nascita di Ettore Tolomei, l’autore del programma che prevedeva l’assimilazione e l’italianizzazione dell’Alto Adige e del prontuario dei toponomi altoatesini tradotti dal tedesco in italiano.

Fratelli d’Italia: “La tolleranza verso Schuetzen deve cessare”

«La tolleranza deve cessare – prosegue Urzì nella sua nota – la connivenza fra settori della politica “in giacca e cravatta” e “tiratori scelti” deve terminare. Se non fosse grave, calata in una situazione delicata come quella altoatesina, sarebbe ridicola la messinscena orchestrata dagli Schuetzen. Il paradosso questa volta è la copertura delle denominazioni (udite udite) di lingua tedesca. Non le italiane come hanno sempre fatto. Una patetica messinscena che vorrebbe ancora una volta fare passare per vittime i carnefici. Perché gli Schuetzen lamentano che la toponomastica in lingua tedesca non è ancora ufficiale per legge. Vero: ma omettono di dirci che è proprio per colpa loro!»

«Da decenni –prosegue l’esponente di FdI – sono proprio loro assieme alla classe politica di governo della Provincia a rifiutare ogni legge che mettesse sullo stesso piano e riconoscesse lo stesso diritto (come riconosciuto peraltro dallo Statuto di Autonomia) ai nomi tedeschi ed a quelli italiani. Alla pari. Hanno rifiutato il diritto per tutti pretendendo una legge ( o una norma di attuazione) che sostituisse i nomi italiani con quelli tedeschi. Eh no, cari provocatori, questa è manipolazione volgare e inaccettabile delle cose».

Urzì: “Nessuno tocchi l’idea del bilinguismo”

«Ora però –prosegue Urzì – la pazienza deve avere un termine: nessuno tocchi l’idea stessa del bilinguismo facendo intendere che per avere nomi ufficiali in lingua tedesca si debba passare per la cancellazione di quelli italiani. Ci si attende però una reazione ferma e determinata da tutta la politica per i metodi squadristici al di fuori di ogni rispetto degli Schuetzen. Se una organizzazione paramilitare mobilita centinaia di persone in una notte per sabotare la circolazione stradale –conclude il consigliere regionale di FdI – questa organizzazione crea un grave danno alla sicurezza stradale ed alla cosa pubblica, non usa più metodi democratici e appare porsi fuori dalla legge e come tale va finalmente riconsiderata la sua legittimità».

 

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  • NESTORE 16 Agosto 2019

    facciano un staterello autonomo e vivano con i propri soldi.
    APPROFFITTATORI E MANGIA PANE A TRADIMENTO.