Al meeting di Rimini irrompe il rosario di Salvini. Il poeta Rondoni: “Tanti ciellini stanno con lui”
Con la messa presieduta dal vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, ha preso il via oggi la 40.ma edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli che terminerà sabato 24 agosto. L’iniziativa è incentrata tema: ‘Nacque il tuo nome da ciò che fissavi’. Versetto di una poesia di Giovanni Paolo II dedicato alla Veronica.
L’incontro inaugurale ha visto ospite la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Non vi è in programma un incontro specifico sul consenso cattolico per Matteo Salvini e più in generale per la linea sovranista. Ma il tema è sicuramente molto dibattuto tra i cattolici. Se le gerarchie ecclesiastiche si mostrano diffidenti e a volte ostili al nuovo patriottismo della destra, vi è chi invece sottolinea come l’uso spregiudicato dei simboli religiosi da parte di Matteo Salvini non è poi così differente da quello della Dc che aveva come simbolo lo Scudocrociato.
Il poeta vicino a Cl Davide Rondoni, presentando il meeting su Panorama, scrive infatti in proposito: “Il mio amico Vittadini lo attacca (Salvini, ndr) per l’uso strumentale dei simboli religiosi ma per decenni le gerarchie invitavano a votare uno scudo crociato. I simboli sono importanti e poi si sa che tanti ciellini hanno votato Lega e la rivoteranno…”.
Il problema della distanza tra il sentimento popolare dei cattolici e le gerarchie vaticane è stato anche al centro, sabato sera, del talk show Stasera Italia su Rete4 dove Pietrangelo Buttafuoco ha in proposito raccontato un aneddoto: una sua zia intenzionata a votare Msi si confessò da Padre Pio per sapere se era peccato non votare la Dc. E la risposta alla sua domanda fu:il vero peccato sarebbe non votare la Fiamma…