Afghanistan, i terroristi islamici forzano la mano a Trump: due cruenti attentati in poche ore

18 Ago 2019 12:05 - di Redazione

Donald Trump ha discusso con la sua squadra di sicurezza i significativi progressi fatti dai negoziatori americani nei colloqui con i talebani che sarebbero vicini all’accordo per un iniziale ritiro delle truppe Usa dall’Afghanistan. Secondo l’accordo proposto, gli Stati Uniti si impegnerebbero a ritirare 5mila dei 14mila soldati attualmente nel Paese in cambio della rinuncia da parte dei talebani al legame con al Qaeda, alla quale verrebbe vietato di raccogliere fondi, reclutare, addestrare e pianificare attacchi nelle zone sotto controllo dei talebani. Al briefing con il presidente di Zalmay Khalilzad, che guida per gli Usa i negoziati, hanno partecipato, nel golf resort di Trump in New Jersey, il vice presidente Mike Pence, il segretario di Stato, Mike Pompeo, il segretario alla Difesa, Mark Esper, il capo degli Stati Maggiori Riuniti, Joseph Dunford Jr., Gina Haspel, direttore della Cia, e John Bolton, consigliere per la Sicurezza Nazionale. “L’incontro è andato molto bene”, si è limitato a riferire il vice portavoce della Casa Bianca, with Hogan Gidley, aggiungendo solo che “la discussione è stata incentrata sui negoziati in corso e l’eventuale accordo di pace e riconciliazione con i talebani ed il governo dell’Afghanistan”. Anche Trump su Twitter ha parlato di “incontro molto positivo: stiamo cercando di fare un accordo, se sarà possibile”.

Ma i terroristi islamici vogliono forzare la mano agli Usa, ci sono stati due sanguinosi attentati in poche ore: è stato un attentato suicida quello compiuto la notte scorsa a Kabul durante una festa di nozze e che ha provocato almeno 63 morti e 182 feriti. Lo conferma il portavoce del ministero dell’Interno afghano, Nasrat Rahimi, aggiungendo che tra le vittime vi erano donne e bambini. Il presidente afghano, Ashraf Ghani, è “devastato dalla notizia dell’attentato suicida”, ha scritto il suo portavoce su Twitter. Mentre il capo dell’esecutivo, Abdullah Abdullah, condanna “con forza l’attentato crudele e disumano”. L’attentato è avvenuto nella strada di Dar-ul Aman, dove erano state montate le luminarie in occasione dei prossimi festeggiamenti dei cento anni dell’indipendenza dell’Afghanistan. Il portavoce dei Talebani, Zabihullah Mujahid, ha negato il coinvolgimento del gruppo ed, attraverso un messaggio di WhatsApp, ha condannato l’attentato. E ci sono ancora morti in Afghanistan: sono 10, forse 12, i civili rimasti uccisi nell’esplosione di una bomba piazzata sul ciglio della strada nella regione settentrionale di Bakkh. Secondo quanto rende noto il portavoce della polizia locale, l’ordigno è esploso questa mattina intorno alle 6, ora locale, al passaggio di un veicolo diretto alla città di Mazar-e Sharif, capoluogo della provincia.

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