Accoltellato in cella Sirhan Sirhan: nel ’68 uccise Bob Kennedy

31 Ago 2019 18:07 - di Redazione

Sirhan Sirhan, in carcere da 50 anni con l’accusa di aver assassinato Robert Kennedy, è stato accoltellato da un detenuto nella prigione californiana dove sconta la condanna. Trasportato in ospedale, si trova “in condizioni stabili”, hanno fatto sapere funzionari dell’istituto penitenziario, che non hanno rivelato la sua identità, riferita da alcuni media americani.

Secondo quanto reso noto in un comunicato dal dipartimento penitenziario californiano, un detenuto dell’R.F. Donovan Correctional Facility di Otay Mesa, nell’area di San Diego, è stato aggredito alle 2.21 ora locale. “Gli agenti hanno risposto rapidamente e hanno trovato un detenuto ferito a coltellate. Trasportato in un ospedale esterno” alla prigione “per cure mediche, si trova attualmente in condizioni stabili”. Nella stessa nota si riferisce che “il sospetto per l’attacco è stato identificato ed è stato messo in isolamento mentre sono state avviate le indagini”.

Chi è l’assassino di Robert Kennedy

Il portavoce dei vigili del fuoco, capitano Thomas Shoots, ha riferito che i medici sono intervenuti alle 2.25 a soccorso di un uomo che sanguinava dal collo e che è stato trasportato in ambulanza in ospedale, dove è arrivato poco prima delle 2.50. Il 5 giugno del 1968, durante un evento all’Ambassador Hotel di Los Angeles, dove aveva appena concluso un discorso, Sirhan Sirhan, 75 anni, cittadino giordano di origine palestinese, sparò a Bob Kennedy, candidato alle primarie democratiche per la Casa Bianca. Ferito gravemente, l’ex ministro della Giustizia e fratello del presidente assassinato a Dallas, morì 26 ore dopo. Subito arrestato, Sirhan dichiarò di aver agito per il sostegno da Bob Kennedy a Israele. Venne condannato a morte, ma nel 1972, dopo l’abolizione della pena capitale in California, la condanna venne commutata in ergastolo. Sulle morti dei due fratelli Kennedy l’America ha vissuto sul filo delle teorie più bizzarre e complottiste.

La morte del detective che scortava Lee Oswald

Per una curiosa coincidenza, l’accoltellamento del killer di Bob Kennedy è arrivata in concomitanza con la morte per cause naturali di Jim Leavelle. Il detective che scortava Lee Oswald, l’assassino del presidente John Fitzgerald Kennedy. Leavelle era ammanettato a Oswald il 24 novembre del 1963, due giorni dopo il delitto di Dallas. Jack Ruby, proprietario di un nighclub texano e volto noto alle forze dell’ordine, li aspettava al varco e uccise Oswald con una calibro 38 sotto gli occhi di poliziotti e giornalisti.

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