«Abbiamo preso schiaffi da tutto il Parlamento»: l’ira del popolo M5S

8 Ago 2019 13:39 - di Redazione

“Siete circondati”, “state alla canna del gas”. E ancora: “Avete fatto errori strategici grossi come una montagna. Ci chiediamo quando avrete intenzione di reagire”. Il giorno dopo il voto delle mozioni sulla Tav al Senato, il malcontento degli elettori pentastellati è palpabile. E rimbalza da Twitter a Facebook, scorrendo sugli schermi dei cellulari dei sostenitori del Movimento che sui social puntano il dito contro il capo grillino Luigi Di Maio, bersaglio nelle ultime ore di una pioggia di commenti al vetriolo. “Ridicolo”, “vergognati”, “bugiardi”, “siete scandalosi” scrivono in molti sulla pagina ufficiale del vicepremier e su quella dei 5S, facendo fatica a contenere la rabbia per “aver preso lo schiaffo di un intero Parlamento”.

L’ira del popolo M5S corre sul web

“Stiamo piombando dritti alle urne e bloccheranno in extremis il taglio parlamentari – avverte Giuseppe -. Fino a ieri abbiamo preso lo schiaffo di un intero parlamento. Devono costruire una macchina mediatica come fa Salvini con la differenza che Salvini spara puttanate. Noi dovremmo dire ciò che hanno realizzato…e invece silenzio e schiaffi da tutti”. Qualcuno prova a ironizzare, ribattezzandoli “il Movimento Lega Bis“. Come fa un utente,  Gianluca: “Perché ancora sotto il simbolo del M5S? Non è meglio se lo ridisegnate?”. Tanti, tantissimi chiedono a Di Maio di farla finita una volta per tutte con Salvini. “Staccate la spina – tuona Marco -. Siamo oltre il ridicolo”. E ancora, gli fa eco Adriano “E’ giunta l’ora che il M5S stacchi la spina, questa alleanza non ha più ragione di esistere. Purtroppo, alle scorse elezioni, il popolo caprone degli italiani doveva dare il 40% ai 5 stelle: non lo ha fatto, e ora queste sono le conseguenze”.

“Di Maio, vergognati e sparisci”

Tra chi invita ad “abbandonare subito Salvini e ripartire”, c’è anche chi, come Damiano, non va per il sottile: “Ci hai preso fior di voti sulla promessa di bloccare la Tav una volta al governo – dice rivolgendosi a Di Maio -. Posso anche capire che le circostanze cambiano, che non governiate da soli: tutto vero, per carità. Ma prenderci per il culo così non va proprio bene. Con la pagliacciata di oggi pensi sul serio di avere salvato la faccia davanti ai quattro sempliciotti che ancora ti credono. Devi solo vergognarti e sparire”.

I militanti, insomma, non ci stanno: “Caro Luigi, la misura è colma” osserva Raffaella, mentre Giuseppe, sibillino, fa notare: “Con voi, dieci anni persi”. “Andate a casa – è il refrain -. Attaccati alla poltrona più di quelli che vi hanno preceduto. Siete una vergogna”. E ancora: “Hai portato il movimento dal 34 al 17% con le tue scelte politiche mentre la Lega è passata dal 14 al 37 – scrive Osvaldo -. Sei onesto ma non capace di ricoprire l’incarico di capo politico…parlano i numeri e dovresti fare un passo a lato”. Tra i tanti delusi, però, c‘è anche chi spezza una lancia a favore del Movimento, i laudatores, senza se e senza ma: “Anche se diventassi muto, sordo e cieco, avreste sempre e comunque il mio voto”- commenta Renato -.

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