Von der Leyen cerca i voti della Lega, ma il Pse fa saltare l’incontro decisivo

15 Lug 2019 19:17 - di Tito Flavi

Prove di dialogo tra la candidata alla presidenza della Commissione europea, Ursula Von der Leyen e i leghisti. Ma resta in piedi il cordone sanitario contro le forze sovraniste. A testimoniare che a Strasburgo i giochi per la guida della Commissione sono aperti, e che la delfina della Merkel punti a sondare la disponibilità di  Identità e Democrazia (il gruppo di cui fa parte il partito di Salvini) per un supporto al voto, l’incontro (probabilmente decisivo) saltato all’ultimo tra la presidente della Commissione in pectore  e i rappresentanti leghisti.    Un dietrofront, improvviso, arrivato dopo rumors di contatti telefonici tra la Von del Leyen, il suo staff ed esponenti slaviniani. A far saltare l’incontro sarebbe stato  un aut-aut fatto alla candidata del Ppe dai socialisti europei, contrari al dialogo con le forze sovraniste. “Si tratta del solito cordone sanitario eretto contro di noi, di cui si è lamentato da ultimo il neoministro per la Ue, Lorenzo Fontana”.

Di fatto, a quanto si apprende, i canali tra sovranisti e Von der Leyen restano però aperti, perché spiegano altre fonti, la tedesca continua a cercare i voti di Identità e Democrazia offrendo garanzie di “attenzione”  che le sarebbero state chieste anche d all’interno degli stessi popolari. Negli scorsi giorni i leghisti e lo stesso Salvini da Roma avevano fatto di sapere di aver apprezzato le aperture della Von der Leyen sul tema dell’immigrazione,  in particolare relativamente alla possibilità di riformare in modo sostanziale il trattato di Dublino. A quanto si apprende la tedesca continua, nonostante le pressioni, a sottolineare l’importanza della scelta di un commissario leghista nella sua squadra.

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