“Viribus”, la più grande operazione antidoping di sempre. Il campione Danovaro la racconta dall’interno

10 Lug 2019 16:54 - di Antonio Pannullo

Si tratta della più grande operazione antidoping di sempre. Sequestrati in tutta Europa oltre 3,8 milioni di sostanze dopanti, arrestate 234 persone, oltre 1.000 indagati, scoperti 9 laboratori clandestini, uno anche in Italia. Sono i risultati dell’operazione Viribus del Comando Carabinieri per la tutela della salute, in cooperazione con Europol, lanciata nel mese di ottobre 2018 per contrastare a livello globale traffici illegali di sostanze dopanti e il loro uso nelle competizioni sportive. Nel complesso, l’operazione ha permesso di disarticolare 17 gruppi criminali dediti al traffico internazionale di sostanze dopanti. A Viribus, la più vasta operazione di sempre nello specifico settore, hanno partecipato tutti i Paesi menbri dell’Unione europea, nonché Interpol, gli Usa, la Svizzera, l’Albania, l’Ucraina, la Colombia, il Montenegro, la Moldavia, l’Islanda, la Bosnia, l’Erzegovina, l’Ucraina e il Nord Macedonia. Inoltre hanno supportato le attività l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) e l’Ufficio europeo antifrode (Olaf).

Il comunicato dei Nas sull’operazione

“Viribus ha consentito di applicare un modello organizzativo efficace di coordinamento e cooperazione tra le forze di polizia degli Stati coinvolti per contrastare efficacemente e in sinergia i traffici illeciti di sostanze dopanti, anche online, la produzione illegale di farmaci contraffatti a effetto dopante, nonché l’uso di sostanze vietate nelle competizioni sportive – sottolinea la nota del Nas -. Nell’ambito di tale operazione, anche all’esito degli elementi acquisiti dallo scambio informativo con Europol, il Reparto operativo del Comando tutela salute-Nas ha smantellato un’organizzazione dedita al traffico internazionale di sostanze dopanti, operante in Italia e in Romania, traendo in arresto 13 persone e sequestrando ingenti quantitativi di sostanze dopanti e farmaci contraffatti, per un valore complessivo di circa un milione di euro”. “La stessa operazione ha consentito, altresì, di individuare e sequestrare, nella provincia di Salerno, un laboratorio clandestino per la produzione di sostanze stupefacenti e dopanti. Infine, le attività antidoping nei confronti di atleti professionisti, effettuate in e out-competition hanno consentito di sottoporre a controllo oltre 600 atleti, dei quali 19 sono risultati positivi”, conclude la nota.

Danovaro: “Bene così, non ci fermiamo”

Nell’operazione, a quanto si apprende, è stato coinvolto anche il campione di arti marziali e sport da combattimento Bruno Danovaro, come agente in incognito. Danovaro, campione MMA, da molti anni combatte il doping nello sport, battendosi dentro e fuori il ring peri valori di un agonismo sano e pulito. Per Danovaro “oggi bisogna festeggiare, perché abbiamo segnato un punto importante contro questi spacciatori di morte che si sono infiltrati in tutti gli sport di questo tipo. Avanti così, prosegue il campione, sono molto soddisfatto di questa maxi-operazione, ma è solo l’inizio, presto arriveranno altre novità ed altri personaggi verranno assicurati alla giustizia, perché io non mi fermo”. Secondo Danovaro “nell’ambiente sportivo già da molti anni sono entrati personaggi che di sportivo non hanno nulla, il loro curriculum sono solo i tatuaggi, i muscoli pompati e le bombe di farmaci. Abbiamo ripulito l’ambiente parecchio, ma c’è ancora da fare tantissimo, soprattutto per difendere i ragazzi affascinati da questi spacciatori di morte. Sono riuscito a infiltrarmi in questi ambienti, per capire, vedere e denunciare questo attentato contro lo sport pulito”.

 

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