Ursula von der Leyen già minaccia l’Italia: «Monitorerò da vicino i vostri conti»
Attenti a come vi muovete. Mica male come inizio. Non è un ultimatum quello lanciato ai conti pubblici italiani dalla neo commissaria Ursula von der Leyen, ma è già tutto un programma l’atteggiamento minaccioso con cui approccia la situazione dell’Italia e i problemi legati al nostro debito pubblico. A tre giorni dalla sofferta elezione da parte del parlamento di Strasburgo, la neopresidente della Commissione UE Ursula Von Der Leyen parla a tutto campo in un’intervista ai giornali del consorzio Lena, tra cui la Repubblica. E manda diversi messaggi al governo italiano. Non molto amichevoli. Eletta con i voti decisivi del M5s (un voto che ha aperto l’ennesimo fronte nel governo) non usa perifrasi, passa direttamente alle minacce contro l’Italia, facendoci passare da osservati speciali. : «La Commissione attuale ha deciso di non aprire una procedura d’infrazione eccessiva – ricorda in premessa -. La Commissione che presiederò monitorerà molto da vicino la situazione in Italia, così come in altri Paesi. Il nostro obiettivo è di riuscire a investire per stimolare la crescita senza contravvenire alle regole esistenti». Contenti i grillini… Ancora un’ avvertimento non tanto amichevole perviene contro la nostra agibilità di perseguire le politiche economiche. Ecco chi ha votato il M5S. Imbarazzante.
Ecco chi hanno votato i grillini
Riguardo i nostri conti pubblici, l’atteggiamento verso l’Italia non sembra essere cambiato molto dalla precedente gestione Juncker. La von der Leyen fa capire molto bene, poi, di infischiarsene del maggior peso che le forze sovranità hanno riportato alle elezioni Europee. Dopo essersi dichiarato “sollevata” -appena eletta risicatamente- di fare a meno dei voti sovranisti, spiega meglio le sue intenzioni. Quando si parla della battaglia di Matteo Salvini contro le ong, la von der Leyen ribatte: “È un obbligo per tutti gli esseri umani quello di salvare chi rischia di annegare. Insomma, se non è un “siate umani” poco ci manca.