Un’altra Carola favorì l’immigrazione clandestina in Francia, per lei niente lagne… fu condannata a sei mesi

1 Lug 2019 15:53 - di Redazione
scabbia

Ai più il suo nome non dice nulla: Francesca Peirotti, trentenne di Cuneo ma residente a Marsiglia, venne condannata un anno fa dalla corte d’appello di Aix En Provence a sei mesi di carcere, con sospensione condizionale della pena. Che aveva fatto? Quello che ha fatto Carola Rackete. Aveva aiutato otto migranti ad attraversare il confine da Ventimiglia verso Mentone.  Venne accusata dalla Francia che oggi dà lezioni all’Italia di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in territorio francese”.

I fatti – come ricorda un articolo di Repubblica che in queste ore viene rilanciato in rete – risalgono all’8 novembre 2016. La giovane animatrice socio-culturale molto attiva sui temi dell’immigrazione, era accusata di aver trasportato su un furgone con il logo della Croce Rossa otto richiedenti asilo arrivati in Italia da Eritrea e Ciad e rimasti bloccati a Ventimiglia. Tra loro anche un neonato. La ragazza era stata bloccata dalla gendarmeria francese sull’autostrada A8 all’altezza di Mentone. In primo grado, a maggio 2017, era stata condannata a una multa di 1000 euro dal tribunale di Nizza che non aveva accolto la richiesta di condanna della procura. La corte d’Appello ha deciso per una pena ben più grave contro la quale la ragazza infatti, assistita dal suo avvocato Zia Oloumi, ha presentato ricorso alla corte di cassazione di Parigi. Peirotti parlò di “sentenza politica” contro di lei.

Siamo al solito doppiopesismo: la solidarietà non è reato se è brandita come un’arma contro il governo italiano, in Francia invece diventa reato grave. La stessa Francia del Macron europeista che accusa l’Italia di venir meno al dovere etico dell’accoglienza. Sembra una barzelletta, invece è una tragica realtà.

 

Commenti

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  • Giuseppe Tolu 2 Luglio 2019

    Beh! Non sarebbero comunisti, o comunque di sinistra