“Una fiaccola per fare luce”: in tanti a Montecitorio per chiedere la verità su Bibbiano
“Parlateci di Bibbiano”. Con le iniziali PD in bella evidenza, le immagini di un bimbetto a testa bassa e un paio di scarpette bianche, da giorni una locandina corre sui social. Sul web è un tam tam di convocazioni (con diverse varianti grafiche) che rimbalza di profilo in profilo per promuovere davanti a Montecitorio una fiaccolata popolare per “farci sentire e chiedere lumi” sul lurido affaire di Bibbiano, il business di affidi a pagamento di bimbi sottratti con l’inganno e la violenza ai propri genitori biologici. “ Io sto con i bambini strappati”, si legge sul materiale che illustra le motivazioni della fiaccolata prevista per oggi (venerdì 26 luglio) davanti all’ingresso della Camera dei deputati.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Nessuno resti indietro, vuole puntare i riflettori sullo scandalo scoperchiato poche settimane fa in terra emiliana dall’indagine giudiziaria “Angeli e demoni”. Scandalo, vergogna nazionale. Il caso, sulle prime messo a tacere dai media e dalla grande stampa “indipendente”, è solo la punta di un iceberg che non risparmia nessuna regione italiana. Bibbiano è molto più di ciò che sembra e di ciò che sappiamo. Al di là delle pieghe politiche della vicenda, che pure ci sono, la storia di quei bimbi strappati all’amore dei genitori, martoriati, oggetto di torture, costretti ad ammettere abusi mai subìti, toglie il velo di ipocrisia sulla intoccabilità della filiera Comuni/ magistratura/ servizi sociali/ case famiglie talvolta al servizio degli affari che prevaricano e strapazzano il “bene supremo” del minore. «Vi aspettiamo, portate un paio di scarpette bianche o un pelouche, alla fiaccola pensiamo noi» è uno dei post a sostegno della manifestazione apartitica che parla al cuore dei cittadini, a tutti, disinteressandosi delle tessere di partito e delle scelte elettorali. I bimbi e le famiglie di Bibbiano meritano molto di più degli scambi di dichiarazione a distanza e degli impegni solenni solo a parole dei quali è piena la cronaca politica di questi giorni.