Ue, la Von der Leyen sfida subito i sovranisti: «Non voglio i loro voti, serve più Europa»
«Per me è un sollievo non ricevere i voti dei sovranisti», chiarisce alla fine del suo discorso la candidata presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che stamane ha svolto la sua relazione davanti alla plenaria del Parlamento Europeo, a Strasburgo, parlando in francese e ricordando Simone Veil, presidente dell’Aula dal 1979 al 1982. Il voto si terrà alle 18. «Esattamente 40 anni fa – dice la von der Leyen, che è nata a Bruxelles – la prima presidente donna” del Parlamento Europeo “viene eletta e presenta la sua visione di un’Europa più giusta”. E’ anche “grazie a lei” che “quarant’anni più tardi finalmente è una donna la candidata alla presidenza della Commissione». «Dal 1958 ci sono stati 183 commissari e solo 35 donne – ha aggiunto -. È meno del 20%: rappresentiamo metà della popolazione e vogliamo la nostra giusta parte. Farò in modo che ci sia piena parità di genere nel mio collegio dei commissari: se gli Stati membri non mi proporranno abbastanza commissarie donna, non esiterò a chiedere nuovi nomi», ha detto la candidata presidente della Commissione Europea. Capitolo patto di stabilità: “servono riforme e investimenti – ha detto von der Leyen -. Dobbiamo far sì che possa essere utilizzata” a questo fine “tutta la flessibilità prevista dalle regole. Non è il popolo che serve l’economia, ma è l’economia che è al servizio del nostro popolo” ha aggiunto, ribadendo quanto assicurato ieri ai socialisti in una lettera.
Le stoccate della Von der Leyen ai sovranisti su Europa e immigrazione
La candidata presidente della Commissione Europea ha poi concluso in crescendo il suo intervento davanti alla plenaria del Parlamento Europeo, in tre lingue: “Sarò fiera avversaria di chi cercherà di indebolire l’Europa. Es lebe Europa! Vive l’Europe! Long live Europe! Thank you”. Il suo è stato un discorso molto europeista, in cui ha ricordato più volte il padre, già alto funzionario della Commissione Europea. Più Europa ma anche più migranti: «Il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo, in mare c’è l’obbligo di salvare le vite, l’Ue ha bisogno di frontiere umane, dobbiamo salvare le vite, ma anche dobbiamo ridurre la migrazione irregolare, lottare contro gli scafisti». Von der Leven è intervienuta anche sull’economia: “In una economia sociale di mercato come quella europea – dice – chi lavora a tempo pieno deve avere un salario minimo che garantisca una vita dignitosa e per questo lavoreremo per un quadro generale di riferimento: la soluzione ottimale e’ avere contrattazioni collettive con la partecipazione dei sindacati per adeguare il salario minimo al settore e al comparto. Ci sono modelli differenti ma abbiamo bisogno di un quadro generale”.
Infine la stoccata ai sovranisti: «Herr Meuthen, quando l’ho ascoltata sono rimasta piuttosto sollevata per il fatto di non ricevere alcun voto dalla vostra parte. Perché ogni cosa che lei ha detto va contro i miei valori», ha detto la candidata presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen replicando, in aula a Strasburgo, all’intervento del vicepresidente del gruppo Id, di Alternative fuer Deutschland, che ha annunciato il voto contrario del gruppo alla candidata.
Con questo documento la “crucca” ha definitivamente ucciso il concetto di Europa.
Meo,
oggi è stata sepolta definitivamente quell’Europa che sarebbe dovuta diventare una Europa federale secondo un percorso ben preciso e che, al contrario, i vari politicanti hanno voluto picconare a piè sospinto perché totalmente incapaci di avere una vera visione di ciò che avrebbe dovuto rappresentare l’Europa.
Quanto affermato oggi è di un qualunquismo, di una banalità e di una retorica trita e ritrita da accatto è la rappresentazione plastica di una c.d. classe dirigente indegna persino di nominare l’Europa. Gentaglia incapace persino di allacciarsi le scarpe.
Il tutto soltanto per gestire il proprio potere becero in modo brutale. E’ il frutto del patto scellerato tra il PPE e i socialisti che comunque ha sancito che in quella che sarebbe dovuta diventare la casa comune il politicante più intelligente è proprio cretino.
Qualcosa di veramente inverecondo.