Tifare per Carola è di moda tra i vip di sinistra. Spuntano Gassmann, Borghi, Heather Parisi…
Non ci sono solo Emma Marrone, Paola Turci e Roberto Saviano a schierarsi dalla parte della capitana della Sea Watch, Carola Rackete, libera da ieri dopo la decisione del gip di non procedere con l’arresto. Sono molti i personaggi famosi che nei giorni scorsi hanno espresso la propria vicinanza alla capitana tramite tweet e post condivisi via social. A partire da J-Ax, che sui propri account rilancia una frase di Desmond Tutu, arcivescovo anglicano e attivista sudafricano, insignito del Nobel per la pace per il suo impegno a favore dei diritti umani e contro il razzismo. “Se rimanete neutrali in situazioni di ingiustizia, avete scelto la parte dell’oppressore. Se un elefante ha la zampa sulla coda di un topo e voi dite che siete neutrali, il topo non apprezzerà la vostra neutralità”, scrive J-Ax, chiudendo il post con l’hastag #IoStoConCarola.
Alessandro Borghi, invece, non fa nomi. Ma il tweet postato qualche giorno fa dall’attore romano non lascia spazio a dubbi. “Un paese in cui chi salva delle vite commette un reato” cinguetta Borghi. Per Heather Parisi, invece, la vicenda della Sea Watch è “una brutta pagina”. In un tweet, la showgirl scrive che “la storia andrebbe scritta da capitani che salvano non da capitani che affondano. E dovremmo chiederci perché le offese agli uomini (stron.., studia, merda) siano diverse da quelle alle donne (lesbica da stuprare, cagna) AD 2019: tanta vergogna”.
Sta con Carola anche Alessandro Gassmann, che definisce l’Italia “un paese che sta tirando fuori il peggio di se stesso, forte con i deboli e debole con i forti. Chi la pensa come me è una minoranza, ma rimanere umani è fondamentale” scrive l’attore su Twitter, rilanciando gli hashtag #IoStoConCarola e #freedom.
A sostenere la capitana della Sea Watch è infine un “outsider” come Pep Guardiola. “Carola Rackete, mia eroina – cinguetta l’allenatore del Manchester City -. E’ stata arrestata per aver salvato vite nel Mediterraneao. Siamo nella merda”.