Tav, una “bomba” sul M5S: Conte verso il sì all’opera, Toninelli mollato anche dai grillini

23 Lug 2019 10:29 - di Leo Malaspina

È la settimana decisiva per il governo, ma anche per la Tav: venerdì la Commissione Ue attende dall’esecutivo nazionale una comunicazione sul proseguimento dell’opera Torino-Lione, prendere o lasciare i finanziamenti, non c’è alternativa. E secondo quanto riportano in manierà univoca tutti i giornali, questa mattina, Conte sarebbe orientato a dare parere favorevole all’opera, innescando una vera e propria “bomba” politica nel Movimento Cinque Stelle, con il ministro Toninelli che a quel punto pagherebbe per tutti, visto che lo stesso Salvini ne ha chiesto lo scalpo politico.

Toninelli perde la poltrona ad alta velocità

Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, continua ad essere oggetto di critiche, sempre per la Tav ma questa volta anche per il “licenziamento” di Pierluigi Coppola, uno degli esperti della commissione per l’analisi costi-benefici istituita dal Mit. Il titolare del Viminale, Matteo Salvini, usa parole inequivocabili: «Ci sono troppe infrastrutture bloccate dal ministero dei Trasporti. Il Mit deve aiutare la gente a viaggiare e non bloccare porti, aeroporti, ferrovie, tunnel, autostrade. Il vero problema credo che sia il blocco di centinaia di opere pubbliche. Non è questione di rimpasto: se uno fa il ministro ai blocchi stradali, noi siamo al governo per sbloccare le strade, non per bloccarle».

La giornata di ieri è stata caratterizzata dall’atto doloso alla stazione Firenze Rovezzano che ha spaccato l’Italia a metà. «Un atto violento contro tantissimi italiani, così come sono atti violenti quelli contro la polizia e i cantieri della Tav», dice Salvini che sferra un nuovo attacco: «I cantieri Tav li andrò a visitare prestissimo perché è un’infrastruttura fondamentale, e non sono più accettabili i ‘no’, i ritardi e i rinvii da parte del ministro Toninelli, non solo sulla Tav, ma mi risulta che ci sono decine e decine di opere pubbliche in tutta Italia, al Nord, al Centro e al sud, ferme al ministero delle Infrastrutture. Se uno fa il ministro dei Trasporti deve lavorare per far viaggiare gli italiani, non per fermarli e lasciarli a piedi, quindi questa è una questione che bisogna superare immediatamente». Quanto a Coppola, “se l’unico atto del ministro Toninelli sulla Tav è licenziare l’unico professore a favore non mi sembra che ci siamo proprio“. Fonti del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, confermando la notizia, riferiscono che l’esperto “ha violato la riservatezza rilasciando interviste non autorizzate e soprattutto resta un’ombra su di lui, in merito al falso contro-dossier con numeri sballati sulla analisi costi-benefici Tav che gli è stato attribuito sulla stampa e di cui poi lui ha smentito la paternità. Senza però chiedere rettifica ai giornali che glielo attribuivano”. Coppola sarebbe stato licenziato con una ‘mail’, una semplice ‘pec’ firmata dal titolare da Toninelli.

Toninelli prova a difendersi

«A chi dice che dico sempre di no», il ministro replica «che ogni tanto ho il coraggio di dire di no ad alcune cose che non vanno bene. Bisogna avere il coraggio di dire sì a cose che servono, a più manutenzione ordinaria, evitiamo altri Ponti Morandi». E a chi gli chiede di un eventuale rimpasto di governo Toninelli risponde: «Evito di fare polemiche perché avrei anch’io avrei ragioni per replicare. Ho un sacco di lavoro da fare, questo governo ha un sacco di problemi da risolvere. Secondo voi penso alle poltrone? Chiedo anche agli altri di lavorare. C’è tanto da fare sulla sicurezza e sull’immigrazione». Riguardo alla Tav, «ovviamente condanniamo qualsiasi azione di violenza. E’ giustissimo esprimere opinioni dissenzienti rispetto a un’opera che, secondo un’analisi costi e benefici ha più costi che benefici, e qualsiasi azione di violenza è da condannare. Spero che Salvini e tutte le forze dell’ordine che lui coordina intervengano rapidamente come hanno fatto già in parte per punire quelle persone che con atti di violenza hanno dimostrato di essere non oppositori alla Tav ma allo Stato». «Detto questo – rileva – il dossier da mesi è sulla scrivania del premier Conte per una interlocuzione con l’omologo francese Macron e con la Commissione europea».

Dissidi anche all’interno dei Cinquestelle

In realtà Toninelli è oggetto di critiche non solo da parte leghista. Anche Max Bugani, capogruppo M5S in Comune a Bologna, volto storico del Movimento – frontman di alcune edizioni di Italia 5 Stelle – e vice capo della segreteria particolare del vicepremier Luigi Di Maio a Palazzo Chigi, attacca frontalmente il ministro pentastellato. «A Toninelli chiedo di seguire i nostri obiettivi e di fermare questo scempio» ha detto Bugani che ieri è stato protagonista di un duro sfogo durante il Consiglio comunale in cui si discuteva il via libera all’addendum all’accordo enti locali-ministero per realizzare l’allargamento in sede di autostrada e tangenziale bolognesi. Non ha risparmiato fendenti per il responsabile delle Infrastrutture e per il suo sottosegretario, sempre M5S, Michele Dell’Orco.

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