Sul nuovo incidente a Venezia, scontro al calor bianco tra il sindaco e Toninelli
Sbotta il sindaco di Venezia, all’indomani del rischio evitato in Laguna quando una nave della Costa crociere ha sfiorato uno yacht. Per Luigi Brugnaro la colpa è del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, reo di non aver ancora preso una decisione sul tema ‘grandi navi’ lungo il canale della Giudecca. Era il 2 giugno scorso quando la Msc Opera è finita contro un battello fluviale e poi sulla banchina a San Basilio. Un incidente che ha fatto riemergere la polemica dei ‘grattacieli del mare‘ a San Marco. A un mese di distanza, un nuovo episodio porta il sindaco all’esasperazione. A causa del maltempo la Costa Deliziosa ha scarrocciato pericolosamente evitando per un soffio uno schianto contro Riva Sette Martiri, a pochi metri dai famosi Giardini della Biennale. Sul caso la Procura di Venezia ha aperto un fascicolo per il momento senza indagati e ipotesi di reato.
Si discute da anni
Da anni si discute sulla necessità di far cambiare tragitto alle grandi navi che entrano in laguna. Le soluzioni sul tavolo ci sono ma, secondo il primo cittadino di Venezia, il ministero continua a temporeggiare. “La responsabilità maggiore di quanto è accaduto ieri e di quello che potrà accadere in futuro è di chi non ha deciso in questi mesi”, tuona Brugnaro riferendosi a Toninelli in quanto ministro con poteri funzionali sull’intera filiera portuale, dalla Capitaneria di Porto alla Guardia Costiera, dal Provveditorato alle Opere Pubbliche all’Autorità di sistema portuale. Il ministro, dunque, è chiamato a offrire una risposta immediata sul tema, “come deciso dal Comitatone 20 mesi fa”. Il tempo dell’attesa è finito, ribadisce Brugnaro rilanciando lo slogan ‘basta con le navi a San Marco e lungo il Canale della Giudecca”.
Una soluzione immediata
L’alternativa principale al problema sarebbe quella di far arrivare le navi sempre all’attuale stazione marittima allargando il canale Vittorio Emanuele, dunque ‘aggirando’ la città; un’altra soluzione sul tavolo sarebbe quella di individuare Marghera come approdo finale dei crocieristi e indirizzare i colossi lungo il canale dei petroli. È questa l’ipotesi preferita da Brugnaro e dal governatore del Veneto Luca Zaia. La soluzione immediata, per il primo cittadino, si chiama percorso dalla bocca di Porto di Malamocco, attraverso il Canale dei Petroli, con destinazione Marittima via Canale Vittorio Emanuele, per le navi più piccole, e destinazione Marghera, canale nord lato nord, per quelle più grandi. “Il Vittorio Emanuele si può realizzare in circa un anno – spiega Brugnaro – con capitali privati, in attesa di progetti alternativi che necessitano di tempi più lunghi, di almeno 5/10 anni. Soluzione sulla quale anche l’Unesco ha espresso apprezzamento”.
Vaneggiamenti, bolla Toninelli, secondo cui “Brugnaro come al solito straparla“. “Dopo anni di inerzia anche da parte di quelli della sua area politica, siamo vicini a una soluzione seria per mettere fuori le grandi navi da Venezia”, attacca il ministro convinto che l’opzione di Marghera sarebbe “scellerata per sicurezza e ambiente”. E di questo, il Mit vuole convincere anche l’Unesco.
Bell’affare degli incapaci nei ministeri chiave del governo, perché Marghera sarebbe una scelta da coion chi feve foraggiare Tonelli con un canale nuovo in Laguna