Sicurezza e Autonomie, nuovo duello Lega-5Stelle. Salvini: «Fico ci sta sabotando»

12 Lug 2019 10:21 - di Stefania Campitelli
Il vicepremier, Matteo Salvini

Nuovo scontro tra Lega e 5Stelle a pochi giorni dalla chiusura del Parlamento per la pausa estiva. Ennesimo stop sulla riforma delle Autonomie, sulle quali il premier Conte, come da copione, si mostra ottimista (“troveremo una sintesi”)  e tutto fermo sul decreto Sicurezza bis. A chiedere la sospensione dei lavori alla Camera su quest’ultimo provvedimento, è proprio il Carroccio che solleva un “problema politico” con i 5stelle, anzi un «problema politico serio», dice in serata un Matteo Salvini molto nervoso. Il pomo della discordia è rappresentato dagli emendamenti sulle forze dell’ordine e a nulla servono le rassicurazioni del sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia.

Duello Lega-5Stelle sul Sicurezza bis

Il vicepremier leghista tiene il punto: «Non si va avanti finché non viene superato l’impasse». I presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, i grillini Brescia e Businarolo, dichiarano inammissibili gli emendamenti sulla polizia perché non sarebbero attinenti al contenuto del provvedimento. La Lega fa ricorso al presidente della Camera ma è respinto. Degli 8 emendamenti solo 2 vengono salvati, resta invece fuori l’emendamento sui buoni pasto dei poliziotti aumentati da 4 euro a 7 e altre norme sempre riguardanti le forze dell’ordine. Ma anche un emendamento che accorcia i termini per le espulsioni. Inevitabile a questo punto che l’approdo in Aula del Sicurezza bis, provvedimento bandiera della Lega, previsto per lunedì prossimo, slitti di alcuni giorni. 

«Fico sta sabotando i nostri emendamenti»

«Così non si va avanti, non è possibile. Prima si fa un passo avanti e poi si fanno due passi indietro. Prima avanziamo e ora vogliono bloccare tutto punto», si sfoga Salvini che al prossimo incontro sulle autonomie chiede che vengano convocati anche i governatori delle Regioni, «così chiariamo una volta per tutte».
Ma non basta: c’è anche lo strappo tra il leader della Lega e il presidente di Montecitorio, Roberto Fico, per la bocciaura degli emendamenti leghisti. Salvini attacca frontalmente la terza carica dello Stato, accusandolo di sabotare le proposte di modifica targate Lega. La presidenza della Camera replica senza fare sconti: «Salvini è confuso. Non conosce il funzionamento delle Camere» (la decisione sull’ammissibilità degli emendamenti spetta ai presidenti delle commissioni. Solo quando i deputati fanno nuovamente ricorso, questo va indirizzato al presidente di Montecitorio). Veleno anche sui contenuti degli emendamenti. Fico attizza il fuoco e dichiara: «Se il ministro avesse avuto a cuore davvero le forze dell’ordine gli sarebbe bastato inserire le misure già nel decreto, cosa che invece non ha fatto». Governo a rischio? L’aria è irrespirabile e nei 5Stelle si prova a correre ai ripari con il ministro Riccardo Fraccaro che assicura: «La volontà politica non c’entra con il regolamento della Camera. I parlamentari del Movimento stanno lavorando come sempre per trovare formulazioni che rispettino i criteri di ammissibilità, è solo questo il nodo». Tecnici, esponenti di governo e relatori sono già al lavoro per riscrivere le norme e ripresentare gli emendamenti. Ma alla Lega per ora non basta.

Autonomie, è scontro Di Maio-Salvini

Sulle autonomie il clima non è migliore. «Per me il tema non è l’Autonomia – dice Luigi Di Maio spiegando i paletti invalicabili dei pentastellati – il tema è che stamattina il tavolo si è bloccato sulla regionalizzazione della scuola. Noi crediamo che un bambino in Italia non scelga in quale regione nascere e non è giusto che si dica che, siccome una regione ha più soldi, i bambini che nascono lì hanno più diritto all’istruzione di altri bambini che nascono in una regione in cui ci sono meno soldi».

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