Sia Alex che Alan Kurdi forzeranno il blocco, Lollobrigida: «La GdF rischierà ancora la vita»

6 Lug 2019 16:48 - di Augusta Cesari

Un assalto. Come volevasi dimostrare. L’imitazione del modello Carola Rackete è contagioso. Ora le navi delle ong fanno a gara a chi sfida di più le leggi italiane e i divieti del ministro dell’Interno. Una situazione drammatica, sottolinea Francesco Lollobrigida, proprio osservando lo scenario paradossale che si sta delinenado in queste ore. «Sia la Alex della Ong Mediterranea sia la Alan Kurdi della Sea Eye puntano dritti verso l’Italia con il probabile intento di forzare il blocco ed emulare il capitano della Sea Watch», osserva il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia.

«Solidarietà ai nostri uomini e donne in divisa»

Con una preoccupazione, spiega Lollobrigida. «Posso solo immaginare lo stato d’animo degli uomini della Guardia di Finanza che dopo il caso Rackete si apprestano anche questa volta a gestire l’emergenza. E a mettere a repentaglio la propria incolumità per far rispettare le leggi dello Stato. Uno Stato che dovrebbe essere sovrano ma che invece resta in balìa dei ricatti delle Ong e sotto scacco di certa magistratura finto buonista e politicizzata».

Una situazione delicata e difficilissima da gestire in questo clima in cui si profila una Sea Watch bis molto complicata. «La nostra solidarietà va tutta ai nostri uomini e donne in divisa», dichiara Lollobrigida, esprimendo tutta la  vicinanza sua e di FdI alla nostra Guardia di Finanza. Che ne ha avuta ben poca finora.

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