Sessismo, Spadafora insiste: non mi scuso con Salvini, ho fatto solo il mio dovere
”È mio dovere mantenere la barra dritta quando qualcuno del governo o delle varie forze politiche va oltre certi limiti. Io rappresento il governo su questi temi”. Così il sottosegretario alla Pari opportunità, Vincenzo Spadafora, torna sul caso che ha scatenato l’ira del leader del Carroccio, dopo la denuncia di una ‘pericolosa deriva sessista‘ che affligge l’Italia, con l’aggravante che gli ‘insulti alle donne arrivano proprio dalla politica, anzi dai suoi esponenti più importanti’.
Di scusarsi, come chiesto dai cronisti che lo intercettano tra Montecitorio e Palazzo Chigi, Spadafora non vuol saperne: ”Scusarmi? Quello che mi sento di fare lo faccio. Ieri il mio capo politico Di Maio ha detto che non mi dimetto e che la vicenda è chiusa. Credo che all’interno del Movimento 5 Stelle ci sia una grande attenzione sui temi civili e dobbiamo continuare perché sono i temi che ci contraddistinguono dalla Lega”.
L’esponente pentastellato risponde anche a chi dalle opposizioni, come Boschi e Boldrini, ha sottolineato come in passato non ci siano state sue prese di posizione analoghe di fronte a attacchi sessisti arrivati dall’interno del Movimento. “Non ho nulla di cui giustificarmi, Boschi e Boldrini dicano cosa hanno fatto loro su questi temi”, ribatte Spadafora. E prosegue: “Il discorso che ho fatto non vale solo per Salvini e mi dispiace se in passato dichiarazioni scomposte sono arrivate anche dall’interno del Movimento. Io condannerò sempre qualsiasi esponente politico vada oltre certi limiti”.