Roma, marocchina clandestina massacra un 85enne. L’anziano l’aveva ospitata in casa
Ospitalità mal ripagata. Un 85enne romano, residente nella zona di Monte Sacro, in via d’Ala, aveva accolto in casa propria una donna marocchina di 36 anni. Le aveva ceduto una stanza del proprio appartamento e mai avrebbe immaginato il seguito della sua disponibilità. La sua ospitalità è stata ricambiata con una violenza indicibile. L’uomo è stato trovato a terra, con mani e piedi legati, dagli agenti della questura accorsi sul posto dopo la segnalazione da parte di alcuni vicini di casa, che lo avevano sentito lamentarsi. L’anziano è stato trovato massacrato, coperto di ferite ed ecchimosi, ed in stato di semi incoscienza. La donna è risutata essere una clandestina.
L’anziano è salvo per miracolo
Trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Sandro Pertini, l’uomo fu salvato per miracolo, ripreso per i capelli, come si dice in gergo. Oltre alle lesioni riportate in seguito alla furiosa aggressione, anche un preoccupante stato di disidratazione che avrebbe col tempo potuto causare la sua morte.
Violenza cieca
Agli inquirenti ha raccontato che la 36enne marocchina che viveva con lui da circa 3 mesi lo aveva aggredito in seguito ad una lite. In preda all’ira, la marocchina lo aveva gettato a terra, legato mani e piedi. Poi con ira furibonda lo ha colpito al busto e alla testa. Ancora. Con un bastone aveva continuato ad infierire. Poi legò l’anziano utilizzando del nastro adesivo, per poi abbandonare di corsa l’abitazione dopo essersi impossessata di 380 euro.
Immediato l’avvio delle indagini, che ha coinvolto anche altri paesi. L’arresto della marocchina è avvenuto in questi giorni. Finalmente. La 36enne C.K. sapeva di essere ricercata, ed ha preso tutte le precauzioni possibili per evitare di essere rintracciata, come ad esempio acquistare un nuovo cellulare e nascondersi in un quartiere molto popoloso, come riporta il Giornale. Si era rifugiata in un appartamento a Cinecittà, in via Flavio Stilicone. La donna è corsa a nascondersi in cucina, quando gli agenti hanno fatto irruzione nel rifugio. Arrestata con l’accusa di tentato omicidio e rapina, la straniera è finita dietro le sbarre in attesa di giudizio. Dalle pratiche di identificazione è emerso – come ormai la casistica tristemente informa- che si tratta di una clandestina.