Roma: cassonetti vuoti e spazzatura a terra. Come fa la gente a raggiungerli? È un’altra emergenza
Riceviamo da Sante Perticaro e volentieri pubblichiamo
Girando per le strade di Roma, si può notare un’altra particolarità… come dire? Archeologica.
Quella di cassonetti vuoti e/o semi-vuoti con, a ridosso dei marciapiedi, montagne e montagne di sacchetti di rifiuti: molto spesso squarciati, da cui fuoriescono lezzi infernali e pure residui di cibo in putrefazione.
Perché tutto questo sussiste nonostante l’attuazione del “brain-storm” emergenziale?
Rimugino questo, tra me e me, nel mentre vedo una persona distinta gettare nel mucchio un sacchetto di rifiuti. Lo fermo e gli chiedo: “Mi scusi, ma perché ha gettato il sacchetto a terra? Fino a quando l’AMA non ripuliva i cassonetti, capisco. Ma oggi no.”
La sua risposta mi lascia basíto. Infatti mi dice: “Guardi, se vuole quello è il mio sacchetto; ci provi lei a fare canestro -in quel cassonetto semichiuso- a 3 metri di distanza. Se ci riesce le pago pure un caffè.”
E io rimango lì, di sasso, pensando tra me e me: “Elementare Watson, elementare.., come ho fatto a non pensarci prima?”
Ecco, direi caro Direttore, che l’altra grande emergenza che si profila è proprio questa.. I rifiuti a terra che impediscono alla gente di raggiungere il cassonetto.
Ci hanno pensato in quel tavolo tecnico Regione-Comune?