Risvegliare la destra per salvare il sovranismo: il documento approvato dall’assemblea del Mns

8 Lug 2019 17:53 - di Redazione
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Si chiama “Risvegliare la destra per salvare il sovranismo” il documento approvato dall’assemblea del Movimento nazionale per la sovranità nell’assemblea che si è conclusa domenica dove è stato eletto segretario Marco Cerreto, che affianca il presidente Roberto Menia.

Il documento ricostruisce le fasi della diaspora della destra partendo dal congresso del 2009 che vide lo scioglimento di An per confluire nel Pdl: “Facile scaricare su questo o quel personaggio di vertice – si legge nel documento –  la responsabilità di questa scelta, molto più duro e difficile è capire perché quasi tutti i partecipanti a quel congresso – che rappresentavano comunque il corpo vivo della nostra area politica – accettarono quella soluzione. Molti lo fecero proprio per un malinteso senso di fedeltà e gerarchia nei confronti del Capo del momento, altri perché non ne potevano più delle contraddizioni politiche e ideologiche di AN, acuite negli ultimi anni dalle continue “aperture” a culture estranee alla tradizione della Destra italiana che convivevano confusamente con i residui di antichi retaggi mai veramente elaborati e digeriti. Quasi tutti eravamo convinti che quello sarebbe stato lo strumento per giungere alla leadership di tutto il centrodestra, candidando “uno di noi” alla successione di Berlusconi”.

La lenta ricostruzione della destra politica comincia nel 2013, anche grazie al coraggio di Giorgia Meloni e di chi diede vita a Fratelli d’Italia: “Semplificando al massimo – sottolinea il documento – i problemi erano due. Innanzitutto Fratelli d’Italia, nonostante l’acquisizione della Fiamma, non si era aperta abbastanza per portare al proprio interno tutta l’area della destra italiana, non dando un messaggio chiaro di ricomposizione e quindi non rafforzando l’ossatura del radicamento militante sul territorio. In secondo luogo FdI aveva lasciato a Salvini l’asse ideologico essenziale della destra politica del nostro tempo: il Sovranismo. Troppo astratto definirsi “patrioti”, termine non a caso strumentalizzato in Europa – a cominciare da Macron – proprio dai nemici del sovranismo”.

Altro passo per la riaggregazione della destra fu la confluenza nel Movimento nazionale sovranità di Azione nazionale (nata nel 2015) e della Destra. Ora il Mns punta sul rafforzamento di un polo sovranista che ha il suo perno in Fratelli d’Italia visto che nella Lega non c’è spazio per una presenza strutturata della destra. Si giunge così all’appello lanciato da Giorgia Meloni alla Festa di Atreju del 2018 per la costruzione di un grande movimento sovranista e conservatore, appello che ha ricevuto varie adesioni tra cui appunto quella del Mns, che ha partecipato alle europee con tre candidati nelle liste aperte di FdI: Michele Facci, Antonio Tisci e Ciccio Rizzo.

“Oggi – prosegue il documento – siamo chiamati a definire i contenuti, le condizioni e il percorsi di questo patto federativo, perché il nostro obiettivo non è quello di scioglierci per aderire in ordine sparso a Fratelli d’Italia ma quello di contribuire, nei limiti delle nostre possibilità, alla nascita di un nuovo soggetto politico veramente in grado di rappresentare oggi l’opposizione sovranista al Governo Conte, domani il secondo pilastro del Polo sovranista. La lunga diaspora della destra italiana sta veramente finendo e si apre una nuova speranza, non a caso nel segno del sovranismo”. Alla fine di questo percorso il Mns immagina la formulazione di una “carta dei valori conservatori e sovranisti che segni il perimetro della nuova aggregazione, in modo ampio ma non indefinito, proprio per evitare di cadere ancora nell’errore dei “partiti pigliatutto” senza anima e senza priorità. Tutti coloro che saranno disponibili a firmare questo documento potranno entrare nel nuovo movimento politico, salvo ovviamente chi ha avuto condanne penali per reati gravi e chi si è dimostrato portatore di interessi economici clientelari”.

“Il sovranismo – ricorda infine il documento – non è un’ideologia, ma è un orientamento politico ed economico con una direzione ben definita. È la scelta di ridare priorità alla sovranità nazionale e popolare rispetto alle cessioni di sovranità derivanti da trattati internazionali, ripristinando il valore dei confini nazionali e dei diritti di cittadinanza, sia rispetto ai fenomeni migratori sia rispetto ai flussi economici e finanziari. Sul piano interno significa mantenere nelle mani dello Stato le leve economiche necessarie a garantire i diritti sociali essenziali dei cittadini ed avere un Presidente della Repubblica eletto direttamente come garante della sovranità popolare rispetto ad ogni condizionamento internazionale, ad ogni conflitto istituzionale, ad ogni deriva autonomista e ad ogni prevaricazione dei poteri forti”.

Commenti

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  • Nino Antonelli 8 Luglio 2019

    E` ora che la destra Italiana e sovranista si aggiunga a FDI.