Rampelli: “Bloccato il fast food a Caracalla, una vittoria di Fratelli d’Italia”

31 Lug 2019 12:06 - di Redazione

Il Ministero per i beni e le attività culturali  “è prontamente intervenuto per annullare, in autotutela, la procedura autorizzativa per la costruzione di un fast food all’interno dell’area archeologica delle Terme di Caracalla”. Lo rende noto l’Ufficio stampa del Mibac dopo alcune dure prese di posizione politiche, tra cui quella di Fratelli d’Italia, primo partito a muoversi.
““E’ inaccettabile che i vincoli sul patrimonio ultramillenario di Roma antica siano soggetti a un rimpallo di responsabilità tra Roma Capitale, Regione e ministero dei Beni Culturali”. aveva dichiarato in mattinata il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. «A questo punto, vista l’assenza di chiarezza, è necessario chiedere al ministro Bonisoli di vincolare tutto il centro storico di Roma”. Per Rampelli le tutele “oggi sono a macchia di leopardo e per di più insufficienti a garantire l’integrità delle vestigia romane e delle aree circostanti”. “Se la competenza fosse di enti sotto-ordinati, ovvero del Comune o della Regione,  è di solare evidenza la pericolosità di tale prospettiva, a maggior ragione in presenza della richiesta avanzata dai territori di gestire in autonomia i Beni Culturali presenti sul proprio territorio. Perché favori a Mc Donald? «Rammento oltretutto – conclude Rampelli nella sua nota – che alcune iniziative temporanee e a basso impatto ambientale dell’Estate romana, ricadenti nella stessa area dove dovrebbe sorgere il Mc Donald’s, sono state condannate a morte proprio dal Mibact. Come mai questa asimmetria? Quale parametro viene applicato per dire sì a una multinazionale americana e no a un’associazione storica italiana? Questione di soldi?… Il Ministro Bonisoli intervenga subito per fermare le americanate tra i reperti archeogici millenari di Roma”. E, visto che c’è, “escogiti uno strumento per evitare la vendita di altra paccottiglia nella città più bella, densa di storia e delicata dell’intero pianeta”. Ogni riferimento a “dubbi negozi di souvenir” è puramente voluto.

L’appello a bloccare il fast food alle Terme di Caracalla, a quanto pare, è stato raccolto, come spiega lo stesso Rampelli: «Una nostra vittoria. Al ministro Bonisoli la gratitudine per aver impedito che si realizzasse lo scempio terribile nell’area archeologica più bella ed evocativa del mondo. Ha dimostrato tempestività e rispetto del ruolo specifico di titolare del Ministero, due qualità alle quali non siamo abituati visti gli orrori autorizzati, tollerati o silenziati dei ministri precedenti. Chiediamo un piccolo sforzo in più: vincolare tutto il centro storico di Roma, come rafforzativo rispetto alle indicazioni del Piano Regolatore e alle sue sempre possibili modifiche, visto che lo stesso è integralmente tutelato dall’Unesco, riservando i vincoli puntuali su singoli edifici e aree per tutto quanto si trovi al di fuori del suo perimetro”.

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