Raggi prepara la mappa della Roma antifascista: vuole «riscrivere la storia»
Buone notizie per Roma: il sindaco ha deciso di dedicarsi a un’attività determinante per i destini della città. Qualcosa che farà dimenticare ai romani sporcizia, autobus in fiamme, fattorie didattiche diffuse in cui bambini e adulti possono dilettarsi con vermi, topi, cinghiali e tori a zampa libera. «Stiamo lavorando a un calendario e a una mappa della Roma antifascista e della Resistenza, con luoghi e date affinché chi non conosce la storia possa andare a vedere e scoprire quello che è stato», ha annunciato Virginia Raggi.
Festa grande per gli operatori del turismo
Non è ancora chiaro come saranno realizzati, ma gli operatori del turismo già festeggiano: la città, dopo essere finita sui maggiori giornali esteri per il degrado in cui versa, potrà finalmente avere il suo riscatto sui blog dell’antifascismo militante. Pullman di tranquilli antagonisti potranno finalmente scoprire nella Capitale attività culturali che vanno oltre l’imbrattamento e la devastazione delle vie del centro.
Per Raggi bisogna «riscrivere la storia»
Ma il piano esposto dal sindaco è ben più ambizioso di così. Raggi non si accontenta di ribadire in questo modo che «Roma è orgogliosamente antifascista». Lei vuole fare di più: lei vuole riscrivere la storia. «È un dovere delle istituzioni esserci, ma noi stiamo facendo qualcosa di più, con azioni concrete. Non bisogna riscrivere la storia fino a un certo punto, in parte sì», ha spiegato la prima cittadina, rivendicando di aver fatto cambiare il nome a due vie: «Via Edoardo Zavattari e largo Arturo Donagio, due sottoscrittori del manifesto della razza, perché questa non è la storia che vogliamo ricordare a Roma».
“Good morning, San Lorenzo”
E proprio su questo, sulla storia che Roma vuole ricordare, Raggi s’è già portata un pezzo avanti. La mappa antifascista di Roma, infatti, è stata annunciata durante le commemorazioni per il 76esimo bombardamento di San Lorenzo: 3mila morti civili, più di 10mila feriti, decine di migliaia sfollati provocati dalle bombe americane. Ma perché soffermarsi su questo dettaglio, quando si ha la solenne missione di (ri)scrivere la mappa della Roma antifascista?