Per i detenuti di Gorgona tutti i giorni bagni a mare. Il Sappe: “Intervenga Bonafede”

15 Lug 2019 16:22 - di Guido Liberati
Un tempo si chiamavano bagni penali, ma nessuno avrebbe immaginato che sarebbero diventati dei bagni a mare a tutti gli effetti. Sta facendo molto discutere la decisione del carcere di Gorgona che ha organizzato l’attività ricreativa per i detenuti del penitenziario. E il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE chiede l’intervento del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede perché revochi l’iniziativa.

Alfredo Bonafede

Il “bagno penale” dei detenuti? È un bagno a mare

Spiega Donato Capece, segretario generale del SAPPE: «Con una propria disposizione la direzione del carcere di Gorgona ha autorizzato, da sabato scorso 13 luglio, i detenuti del carcere a effettuare dei “bagni a mare” presso la località dell’isola “Cala Martina”. I bagni sono stati autorizzati tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 11.00, in una località che, da quanto è dato sapere, sembrerebbe essere impervia, inospitale, fatta da ripide scogliere che scendono in profonde acque (cioè priva di una normale battigia). Siamo sconcertati e chiediamo al ministro della Giustizia Bonafede di far revocare questa disposizione».

Il Sappe sollecita il ministro della Giustizia

«Ma sono diverse le domande che il SAPPE ha posto all’Amministrazione centrale», prosegue Capece. «In primo luogo ci si chiede in quali condizioni il poliziotto dovrà svolgere tale servizio: dovrà sostare in piedi per un’ora e trenta esposto alle intemperie? Quali indumenti dovrà indossare? (Anche il poliziotto potrà indossare pinne, boccaio ed occhiali?) E ancora, dovrà intervenire in caso un bagnante-detenuto sia colto da malanno o peggio ancora tenti una seppure improbabile fuga? Quali mezzi di intervento avrà a sua disposizione? Quali sistemi di comunicazione o di allarme avrà in uso? Sarà impiegato solo eventuale personale in possesso della qualifica di assistente bagnante? Sarà sollevato da ogni responsabilità sia penale che disciplinare in caso di qualsivoglia evento critico? Peraltro, è appena il caso di far rilevare come, a causa dello scellerato ridimensionamento del Servizio Navale del Corpo, la costa di Cala Martina non sia, ormai da tempo, neppure presidiata dalle nostre motovedette. In ultimo, abbiamo rappresentato al Ministro Guardasigilli ed ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria come la contestata disposizione si ponga in espressa violazione del vigente divieto permanente di balneazione dell’isola di Gorgona emesso dalla regione Toscana”.
Per tutte queste ragioni, il SAPPE auspica un urgente intervento del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “ci vuole davvero del coraggio ad emanare disposizioni del genere. Le carceri sono quotidianamente al centro delle cronache per gravi eventi critici come rivolte, evasioni, tentati suicidi sventati in tempo dalle donne e dagli uomini del Corpo. Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta, le telecamere ed i sistemi anti intrusione ed anti evasione spesso non funzionano, le aggressioni contro i poliziotti penitenziari sono all’ordine del giorno e questo è gravissimo. Ma la preoccupazione di qualcuno è garantire il bagnetto in mare ai detenuti, spesso colpevoli anche di gravi reati, condannati con sentenza passata in giudicato. Assurdo!”

Commenti

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  • Guido 15 Luglio 2019

    50 anni fa,detenuto a PIANOSA(dico pianosa)in estate già ci portavano a fare i bagni al mare.sorvegliatissimi s’intende.Pero’ già usufrivamo di questo contentino.Nessuno mai è evaso.Con buona pace di tutti.Detenuti e Agenti.