Pastasciutta antifascista, è scontro a Mirandola: il Comune la vieta e l’Anpi piagnucola

15 Lug 2019 15:50 - di Federica Argento

«Pastasciutta antifascista, la Lega revoca il patrocinio». Lo denuncia l’Anpi di Mirandola, in provincia di Modena, che da anni e anni ripropone tristemente una festa che si rifà a una vicenda storica. Un rito abbastanza macabro che si ripete nel nome dei fratelli Cervi. Quando il fascismo cadde, il 25 luglio del 1943, i fratelli Cervi prepararono etti ed etti di pastasciutta da portare ai contadini nelle campagne per festeggiare. Mirandola voleva nuovamente ricordare quel gesto, rievocando la ‘pastasciutta antifascista’ nel corso di un incontro al quale parteciperà anche Ilaria Cucchi.

Il sindaco leghista  ha ritirato il patrocinio

Tuttavia, il comune di Mirandola a guida leghista, ha deciso che era ora di dire basta. E ha revocato il patrocinio all’iniziativa con una motivazione fondata: una festa deve essere una festa per tutti  e il prefisso “anti” non evoca alcunché  di festoso. «Un sindaco deve mantenere la coesione di tutta la comunità», spiega  Alberto Greco, sindaco della Lega dopo 74 anni di sinistra. Insieme all’assessore Giuseppe Forte hanno usato delle parole piuttosto chiare nei confronti degli organizzatori per motivare il loro no alla pastasciutta antifascista, come si è intitolata per tanti anni questa liturgia resistenziale.

L’Anpi non ci sta

Ma l’Anpi piagnucola. Del resto la sua ragion d’essere è la contrapposizione, tenuta in vita anche da questi rituali stantii. E ora come si fa? : «Ci dicono che è proprio l’ ‘Anti’ che non può essere accettato – hanno spiegato dall’Anpi -. Al limite poteva essere chiamata ‘pastasciutta partigiana’, o pastasciutta e basta», si lamentano i partigiani. La festa, in ogni caso, si farà lo stesso – avvisano veleosamente dall’Anpi – e assumerà un significato ancora più ampio: «Questi si presentano come il nuovo che avanza – dice il presidente dell’Anpi tronfio di livore- e invece sono un passato che si ripresenta».  «L’antifascismo si deve modernizzare- ribate l’assessore-  non esiste più perché non ci sono più i fascisti. I morti sono tutti uguali. Certo, potremo dare il patrocinio alle vostre commemorazioni davanti ai cippi e alle lapidi dei partigiani ma faremo la stessa cosa se qualcuno vorrà ricordare i morti fascisti».

Colpo mortale per l’Anpi. L’ultrasinistra è insorta in consiglio comunale parlando di «oltraggio vergognoso». Insomma, la polemica si infiamma sulla pastasciutta antifascista. Del resto la tradizione delle paste antifasciste era molto radicata in Emilia Romagna. Ora che la sinistra sta perdendo anche in questa regione le sue roccaforti storiche, è bene che l’Anpi se ne faccia una ragione. Niente più pastasciutta.

Commenti

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  • Fabrizio Piccari 16 Luglio 2019

    Mangiatevi ‘sto risotto!!!!!!!
    Quando l’ultimo partigiano, portandosi dietro la vergogna dell’intero movimento, che ha stuprato e ucciso bambine, affamato contadini e via di nefandezza in nefandezza, si deciderà a morire (ne sono rimasti 3 o 4, credo, ormai, mi impegno a farle io una grande pastasciutta celebrativa. Celebrativa della fine di una vergognosa barbarie di imboscati vigliacchi antipatriottici e comunisti, che volevano solo sostituire il regime fascista col regime rosso, il più sanguinario ed iniquo che la storia abbia conosciuto. L’unico peggiore del nazismo.
    Fabrizio Piccari Leghista e Patriota.

  • rino 16 Luglio 2019

    Non ha ragione di esistere una associazione partigiana fatta da non partigiani perché ormai gli ex partigiani sono passati a miglior vita. E’ solo una associazione di ultra sinistra che semina odio e divisione nella società, dovrebbe essere cancellata d’ufficio.

  • Sesssantottino 15 Luglio 2019

    È impossibile crederci, “si lamentano i partigiani”! Quali? Quanti anni hanno? Nel mio comune non ne è rimasto nessuno in vita. Da dove escono questi? E, che io sappia, questa Associazione beneficia di contributi dello Stato. Come questa ce ne sono a migliaia, e poi non si sa perché l’Italia abbia il 1° o il 2° più alto debito pubblico al mondo! È possibile sottoporre a referendum questo argomento? Davvero FdI o “Il Secolo” non intendono prende iniziative in questo senso?