Parla Antonio Guidi, “a Bibbiano un business disgustoso sui bambini”

14 Lug 2019 16:49 - di Andrea Giorni

Prof. Antonio Guidi, Lei è un neuropsichiatra che ha avuto la fortuna di lavorare sia in strutture pubbliche come l’Istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena che in strutture private come case famiglia. Ha un’esperienza decennale e ha avuto come maestro il Prof. BolleaChe idea si è fatto dell’inchiesta “Angeli e Demoni?”

Prima di rispondere, mi lasci dire che da quasi 50 anni mi occupo di bambini con problemi ed ogni bimbo che incontro è come se fosse il primo: provo le stesse emozioni di stupore, di ansia, di gratitudine per chi mi ha permesso di esercitare questo mestiere incredibilmente affascinante.

Quando affronto un bambino, facendo di tutto per liberarlo dai suoi dolori, è come se in qualche modo gli ridonassi la vita.

Spaventosa catena di montaggio

Quello che emerge dall’inchiesta Angeli e Demoni è come minimo riprovevole, fino a prova contraria una vera e propria “catena di montaggio” che vedeva inserito il bambino in un vero e proprio business di cui era “l’oggetto del contendere” sottratto spesso ingiustificatamente a tante, troppe famiglie. Lo trovo disgustoso e spero che la giustizia faccia pesantemente ilsuo corso, ma soprattutto che sia un monito affinchè si accendano finalmente i riflettori su troppi allontanamenti che puzzano di bruciato.

Anni fa una Sua dichiarazione fece scalpore: “Vale più 1chilo di bambino che 1 chilo di eroina”. La trova attuale o si pente di quella frase?

La prima volta che feci questa dichiarazione terribile, ma per me veritiera, fu in un’audizione come Ministro della Famiglia in XIIa Commissione della Camera.

Non mi pento e credo che questa frase, per quanto violenta, sia ancora più attuale. I bambini sono sempre più vittime di mille sfruttamenti da quello sessuale della pedopornografia, a quello lavorativo, per non parlare del loro sfruttamento dalla malavita perché non imputabili fino ad arrivare all’espianto degli organi. E’ di 3 giorni fa la denuncia della criminologa Bruzzone della sparizione degli organi di una bambina annegata nel 2016 in una piscina di un resort dopo aver subito degli abusi.

L’inchiesta Angeli e Demoni mette drammaticamente a nudo come i bambini siano oggetto di una compravendita istituzionalizzata dove il bambino viene sempre più spesso sottratto alle famiglie, magari indigenti, per essere affidato  secondo la solita discrezionalità di assistenti e servizi sociali.

Basta interventi spot

Il diritto minorile italiano forse ha bisogno di una “revisione”. Come si dovrebbe intervenire secondo Lei?

Innanzitutto non ci si può accontentare di provvedimenti spot che intervengono sulle emergenze. E’ il sistema dei Tribunali dei minori che non funziona. Credo sia necessario quindi la soppressione di questo e la creazione di sezioni specializzate in diritto di famigliacomposte esclusivamente da giudici togati in composizione collegiale. E’ necessario inoltre prevedere tempi stretti e certi nelle pratiche di affido e adozione, chiaramente salvaguardando la scientificità del procedimento, per evitare che i bambini vivano a lungo il trauma dell’incertezza.

Affianco a questo credo sia giunto il momento che la politica si occupi anche della famiglia, il nucleo essenziale della nostra società. Spesso si preferisce mandare un bambino in comunità piuttosto che aiutare la famiglia non abbiente, piuttosto che prevedere maggiori sforzi dei servizi sociali nel sostenere la famiglia in casi di minori problematici.

Gli assistenti sociali a mio avviso hanno un potere eccessivamente monocratico, bisognerebbe bilanciare con un lavoro reale di equipe e con un ascolto significativo dei genitori e degli stessi bambini con il rispetto rigido delle linee guida dell’ascolto del minore per non correre il rischio di alterare la realtà riferita.

Ci vogliono regole severe e dure

Certamente esiste un problema di genitorialità la cui validità, a volte deve essere analizzata ma non dalla singola assistente sociale, ma dall’equipe competente e sempre terza, perché abusi ne esistono e tanti.

Credo che oggi non si abbia bisogno di contrapposizioni, allarmismi e alibi ma si abbia bisogno di una scelta ferma e dura che dica no all’enorme quantità di abusi che i bambini vivono e che stabilisca regole severe e dure, anche se scientificamente e socialmente rispettose. Il bambino ha bisogno di vivere la sua delicatissima età nella dolcezza di chi lo ama senza speculazioni economiche o di genere e per fare questo ci vuole il coraggio del Legislatore. Per difendere chi è debole ci vuole il politico che abbia il coraggio della fermezza.

Commenti

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  • Silvia Toresi 15 Luglio 2019

    Al solito. Si aiutano migranti e zingari ma gli Italiani poveri no!!!!!

  • Lorenzo 15 Luglio 2019

    Tutta la mia ammirazione al Prof. Antonio Guidi per le sue eccellenti considerazioni in difesa dei bambini. Purtroppo trovare qualcuno che le ascolti, le accolga e le metta in pratica è come trovare un ago nel pagliaio. In ogni caso speriamo sempre.