Parenzo spara boiate sulla Meloni solo per pubblicità. E torna ad insultarla (nuovo video)

13 Lug 2019 13:19 - di Redazione

Proprio non ci sta, David Parenzo. Sulla sua credibilità giornalistica e propagandistica Giorgia Meloni lo ha inchiodato alle sue responsabilità mostrandogli, come noto, in diretta tv e proprio dalla trasmissione da lui condotta in tandem con Luca Telese su La7 – In onda – l’inattendibilità di dati e citazioni menzionati nel suo libro, almeno per quanto riguarda lei a cui lo stesso giornalista ammette di aver virgolettato, e dunque attribuito alla leader di FdI, tesi e affermazioni di altri. «Un libro autobiografico», ha definito la Meloni il volume del giornalista guarda caso intitolato I falsari. E lui, stanato e offeso, replica su Youtube, posta sul suo profilo Facebook la seconda puntata della querelle:  una errata corrige con tanto di scuse che rinfocola vis polemica e tra le righe sottende a nuovi attacchi, a dir poco strumentali…

David Parenzo/Giorgia Meloni: seconda puntata

Veniamo all’ultima incursione di Parenzo che, in un video postato su Youtube e rilanciato via social, non pago di aver attribuito erroneamente alla numero uno di Fratelli d’Italia la paternità di un post anti-europeista nel suo libro I falsari pubblica un video in cui, dopo aver ammesso il macroscopico errore, prova a metterci una toppa: ma come noto, spesso il rammendo è peggio del buco. «È stato un errore in fase di correzione di bozze», si limita a dire a fatica cercando di rattoppare lo strappo, poi prosegue elencando fonti note utilizzate per la stesura del suo libro (tutta roba che normalmente ci si limita a racchiudere e menzionare all’indice bibliografico di un volume) e riperticando la solita, logora recriminazione: «sei fascista». Tutto qui… Anche se Parenzo riesce a tirarla per le lunghe in un video lungo ben 5 minuti – un’eternità per i tempi del digitale – e nonostante sia consapevole di aver detto una sciocchezza, smascherata e rispedita al mittente, posta il video per non aggiungere nulla di nuovo e più che altro delegittimare le scuse appena fatte nell’incipit del contenuto multimediale e addebitate a un non meglio specificato «errore in fase di correzione di bozze» che, ci tiene a sottolineare, grazie alla pubblicità derivata dalla querelle in diretta su In onda, andrà in seconda ristampa, e con tanto di dovuta correzione.

Solite recriminazioni che preludono ad altra pubblicità?

Finito allora? Macché: «Ho citato un suo post su Facebook dando orario, luogo e il virgolettato di ciò che ha detto. Se avessi vouto davvero manomettere il suo post non sarei stato così preciso sulle coordinate. E comunque la sostanza non cambia. Lei ha sempre parlato di sostituzione etnica e invasione di migranti in Italia e in Europa». Insomma, il giornalista sembra annaspare e sparare un po’ nel mucchio, con repliche a dir poco generaliste in cui l’unico punto fermo che Parenzo riesce a fornire è quella cifra del 4% in cui si arrocca per difendere la teoria di una limitata presenza di immigrati in Europa. nel vecchio continente, insiste Parenzo beandosi dell’attendibilità della matematica percentuale, «su 500 milioni di cittadini gli immigrati extracomunitari sono solo il 4%». Argomentazioni che provano a smontare la politica di FdI sui flussi migratori e che nulla aggiungono e spiegano sull’autogol segnato in diretta tv su La 7 due giorni fa. Tanto che, virando bruscamente verso altre destinazioni, con buona pace di consecutio logiche e dialettiche, Parenzo conclude iperbolicamente mostrando a favore di telecamerina la locandina di un convegno organizzato da Fratelli d’Italia e intitolato “la dottrina del fascismo”. E tenta l’affondo. «Lei dice: “Io non sono neofascista, il fascismo è un’altra cosa”. Ma mi deve spiegare perché Fratelli d’Italia ha organizzato il dibattito La dottrina del fascismo. Nella locandina ci sono tutti i simboli dell’architettura fascista, quindi la teoria del fascismo non è convegno storico, immagino, ma partecipa un ospite speciale: Caio Giulio Cesare Mussolini, il suo candidato alle elezioni europee che caso strano parla della dottrina del fascismo»… Qualcuno direbbe: «Ma che c’azzecca»? Ma lui conclude, minaccioso: «Approfondirò questo tipo di rapporti, come altre notizie che ho trovato, altri slogan». E apre furbescamente a un sequel che magari potrebbe utile in fase di ristampa…

 

Commenti

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  • Giuseppe Tolu 13 Luglio 2019

    Non ho parole per definire questo essere immondo, vediamo più tardi vah!