Oggi l’interrogatorio della Capitana Carola: scuse ritirate, la Sea Watch accusa la Finanza

1 Lug 2019 10:43 - di Redazione

La comandante della nave Sea Watch Carola Rackete ha appena lasciato Lampedusa a bordo della motovedetta della guardia di finanza, scortata da una decina di uomini delle Fiamme Gialle. La capitana è apparsa molto tesa ed è salita sull’imbarcazione della Finanza senza mai alzare lo sguardo. Oggi Carola Rackete sarà interrogata dal gip di Agrigento che dovrà decidere sulla convalida del suo arresto. Carola Rackete, che indossava la stessa maglia nera del giorno dell’arresto, è stata accompagnata al porto vecchio da una utilitaria di colore bianco della Guardia di Finanza. A bordo il comandante delle Fiamme gialle di Lampedusa. La donna, che aveva con se due sacche, è scesa in silenzio dall’auto e non si è girata neppure quando i giornalisti le hanno chiesto come sta. Viso tirato, sguardo cupo, Carola Rackete, è salita in silenzio sulla motovedetta arrivata da Porto Empedocle, che l’accompagnerà per l’interrogatorio che si
terrà oggi pomeriggio al Palazzo di giustizia di Agrigento. Il giudice per le indagini preliminari di Agrigento, Alessandra Vella, ha fissato l’interrogatorio nella tarda serata di ieri, subito dopo aver ricevuto la richiesta di convalida dell’arresto da parte della Procura guidata da Luigi Patronaggio. La capitana tedesca verrà accompagnata ad Agrigento questa mattina a bordo di una motovedetta della Guardia di Finanza. La donna sarà assistita dagli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini. La Procura chiede la convalida di arresto congiuntamente alla richiesta della misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Agrigento. Una mossa che apre la strada per il decreto di espulsione dall’Italia già annunciato dal Viminale. Il team della Ong intanto  la difende e va all’attacco: «Carola si è scusata con la Finanza, ma non per essere entrata in porto. Anche se è stato violato un alt, è stato un comportamento irresponsabile che si sia fatto un tipo di manovra ostruttiva nei confronti di una nave che non voleva certamente minacciare o bombardare».

Commenti

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  • claudio 1 Luglio 2019

    la prossima volta mandate un dragamine a contrastare la nave delle ong ,ammesso che il ministro della difesa ne abbia la compiacenza ,forse la peggio la subirà la nave che vuole forzare il blocco (sarebbe meglio un caccia)

  • chicco 1 Luglio 2019

    … sono più che convinto che la farà franca, sarà tutta una farsa ovvero tarallucci e Vino! Lo sapeva bene anche costei della bontà della magistratura e dei giudici nostrani, altrimenti avrebbe ottemperato alle leggi italiche!