Negoziato Italia-Ue sui conti, si profila una conclusione a tarallucci e vino

2 Lug 2019 16:43 - di Redazione

Il negoziato Italia-Ue sui conti pubblici è vicino alla chiusura. Niente pocedura d’infrazione ma una conclusione a tarallucci e vino. Secondo quanto si apprende, il pacchetto presentato ieri dal Governo italiano avrebbe  aiutato molto la trattativa, orientandola verso un chiusura positiva. I capi di gabinetto dei commissari europei si riuniranno questa sera, e il Collegio si terrà domani alle 12.30 a Bruxelles. I commissari discuteranno dei conti italiani a partire da una situazione corretta per il 2019, anche se – a quanto si apprende – mancano ancora rassicurazioni sul 2020. Ieri il governo ha corretto i conti non solo registrando con l’assestamento il miglioramento del quadro dei conti pubblici, ma anche con l’approvazione di un decreto ad hoc con cui l’esecutivo ritiene di essersi riportato in linea con il Patto di stabilità, e di aver creato le condizioni “per rendere ingiustificato l’avvio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia”.

Taglio all’indebitamento di 7,6 miliardi

“La giornata di ieri – dati alla mano – mi dà molta fiducia sulle politiche del mio governo – dice gongolante il premier Conte – e mi rende ottimista sulla strada che abbiamo intrapreso. I dati certificano la grande solidità della nostra economia, dei nostri fondamentali. I conti pubblici migliorano, il deficit è in calo, aumentano le entrate, diminuisce la disoccupazione. Anche la curva dello spread sembra affrontare un’importante fase di calo. Notizie che a volte sui media non trovano lo spazio che meritano”.  I numeri del Mef promettono, per portare l’aggiustamento strutturale dei conti a 0,3 punti percentuali, un taglio dell’indebitamento netto di 7,6 miliardi. Congelando da subito un miliardo e mezzo dai due maxi-fondi per reddito di cittadinanza e quota 100, e destinando tutti i risparmi da qui a fine anno sulle due misure-bandiera al “miglioramento dei saldi di finanza pubblica”.

L’intervento di Mattarella

Un ruolo importante l’ha svolto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, contro l’apertura di una procedura di infrazione Ue sull’Italia, l’esecutivo ha accompagnato l’assestamento con un provvedimento urgente per blindare il disavanzo di quest’anno che dovrebbe fermarsi, stando alle nuove previsioni, al famoso 2,04 previsto nell’accordo con Bruxelles di dicembre, con una correzione rispetto al 2,4% che era stato indicato ad aprile a causa della brusca frenata della crescita. Aiuta anche un saldo netto da finanziare “in sensibile miglioramento rispetto alle previsioni iniziali” della scorsa legge di bilancio, con un saldo netto da finanziare visto a poco meno di 20 miliardi e un avanzo primario stimato in 49,2 miliardi.

 

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