Monti ha le visioni e grida al complotto: «C’è un documento segreto sull’Italia…»
Il professore ha le visioni. Si risvegliano tutti. Anche Mario Monti, ex premier da nessuno rimpianto, che, immemore dei suoi fallimenti politici, torna lo stesso a dare legnate al governo, ipotizzando anche scenari fantapolitici internazionali. Il premier lacrime e sangue, titolare di un esecutivo passato alla storia per la legge Fornero, trova la faccia tosta di continuare a dare lezioni. Che a menar fendenti sia il professore dell’austerity è troppo. «In tredici mesi questo governo ha stravolto la politica estera ed europea dell’Italia, facendone due politiche estere di partito, incoerenti tra loro e ancor più con l’interesse nazionale, che entrambi rivendicano di servire».
Monti e la sua fantapolitica
Lo dichiara Mario Monti in una intervista a ‘Repubblica’. Finito “Otto e mezzo” della Gruber su La7, chiuso per ferie, dove era ospite fisso a fare da controcanto al governo, ora si affida alle colonne sicure di Repubblica. Si fionda a capofitto Monti nelle pieghe della polemica politica. E comincia anche ad avere le visioni. Ora gli è presa la fissa della politica estera. Secondo Monti il nuovo posizionamento dell’Italia in Europa e sulla scena mondiale potrebbe essere frutto di un accordo segreto che va oltre i confini nazionali. «Dopo il voto difforme tra Lega e 5 Stelle sulla presidenza della Commissione europea serve un chiarimento interno tra i due partiti, ma è opportuno che della questione venga investito anche il Parlamento, con un ampio dibattito. Chi decide questa politica estera? Vi è un documento strategico segreto, alla base del radicale riposizionamento delll’Italia? È un documento italiano o di qualche potenza ostile alla Ue?», sottolinea il senatore a vita e ex premier al quale piace evocare un clima da spy story.
Monti: «Siamo disarmati»
L’europeista senza condizioni Monti affonda: «Politicamente oggi il Paese si presenta in Europa e nel mondo disarmato; anzi, peggio, armato contro se stesso. Le uscite improvvisate a cui non segue nessuna azione in grado di cambiare le cose, hanno il solo effetto di rafforzare alcuni stereotipi su di noi». Insomma, nessuno nell’intervista gli chiede conto dei suoi di errori e del suo modo distare in Europa prono ai diktat italo-francesi. L’Italia aveva allora credibilità? Certo, la credibilità che hanno i maggiordomi. La politica di austerity rivendicata da Monti è stata fallimentare, come tutti hanno in seguito diagnosticato. E la sua avventura politica con Scelta Civica è terminata con la scissione dell’atomo. Insomma, a nome di chi parla Mario Monti?
ma chi lo ascolta più questo signore che impone precarietà e povertà al Popolo perché, secondo lui, ha vissuto troppo al di sopra delle priprie possibilità e per questo va punito con l’austerity che ci ha ulteriormente e largamente impoverito, una Economia vecchissima che non ha mai funzionato.ma chi lo fa palare?