Mediterranea, dopo il sequestro arriva la confisca: ora la Alex potrebbe essere distrutta

8 Lug 2019 17:18 - di Redazione
La nave Alex di Mediterranea

Arriva la confisca della barca a vela Alex della Ong Mediterranea dopo il sequestro. La differenza è che, a questo punto, la lussuosa barca a vela non sarà più restituita alla Ong dei Centri Sociali. Diventa proprietà dello Stato italiano che può utilizzarla per fini propri – per esempio dandola a qualche forza dell’ordine – oppure distruggerla.
L’ultimo atto del braccio di ferro fra le Ong e l’Italia viene notificato dalle Fiamme Gialle che, stamattina, hanno contestato a Mediterranea una seconda violazione del Decreto sicurezza bis: un ingresso accidentale di Alex nelle acque territoriali italiane, ingresso che sarebbe avvenuto venerdì mattina.

E’ stata la stessa Ong Mediterranea a rivelare la svolta sulla vicenda in un tweet, sostenendo che si tratta di un «pretesto del tutto illegittimo».
«Le conseguenze – spiega Mediterranea nel tweet – sono una seconda sanzione per un totale di 65mila euro di multa e il sequestro amministrativo con la confisca di Alex».

«Se pensano di fermare così Mediterranea si illudono di grosso – minaccia Mediterranea sul social – stiamo già preparando i ricorsi e con il sostegno di tutti voi torneremo presto in mare».

Oltre una seconda sanzione per un totale di 65mila euro di multa, c’è «il sequestro amministrativo con la confisca di Alex», conclude Mediterranea su Twitter.

«Il ministro Salvini vive perennemente in campagna elettorale, dove si può dire qualsiasi cosa, tanto nessuno ti chiede mai conto. Bene, allora andiamo in un luogo in cui si possa verificare fino in fondo se quello che afferma è giusto o meno», ha detto, ai microfoni di Radio CapitalAlessandro Metz, regista armatore di Mediterranea.
«Voglio arrivare ad un processo in cui si verifichi se io sono veramente uno scafista, un trafficante, così come mi ha appellato», ha continuato Metz, «oppure, se non lo sono, magari Salvini diventa un finanziatore involontario di Mediterranea, perché dovrà darci dei soldi e con quelli faremo delle nuove operazioni e magari salveremo anche delle vite».

Metz ha ringraziato il ministro dell’Interno «per quello che afferma, però vorrei che questa volta non scappasse dal processo, che venisse in un luogo dove si può determinare fino in fondo se quello che afferma è vero o meno».
L’armatore dell’Ong ha poi espresso la sua gratitudine per la solidarietà dimostrata dai sostenitori di Mediterranea: «La parte bella del tutto è che nonostante si parli sempre del consenso a Salvini, alla linea dura, alla Lega ed ai porti chiusi, vedi che nel momento del bisogno e di maggiore repressione c’è una risposta enorme di migliaia di persone a sostegno di invece chi ancora oggi auspica e pratica la possibilità di un paese diverso. E’ possibile sostenerci sul sito di Mediterranea. Il nostro obiettivo è di tornare il prima possibile in mare».

Commenti

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  • Franco 12 Luglio 2019

    Dite a questo cretino che la prossima volta troverà il popolo italiano sulla banchina e dopo vedremo il falò!! Non è una minaccia ma una visione!!! I got a dream!!!!

  • roberto marchioretto 9 Luglio 2019

    Va benissimo , confisca , sequestro quello che volete, ma, non era molto più economico affondarla all’ingresso delle acque territoriali? Una volta con i pirati non era così?

  • Mauro Collavini 9 Luglio 2019

    La prossima volta potreste andare a picco in alto mare, con grande felicità mia e della maggioranza del popolo italiano.

  • Alberto Lazzari 9 Luglio 2019

    Da consegnare ad utilizzo come nave scuola per gli ex Istituti NAUTICI

  • Daniele POLI 9 Luglio 2019

    Bene, e con la Sea Wach 3 che si fa?

  • Giuseppe Tolu 8 Luglio 2019

    Subito affondata!