Maltempo, “the day after” nelle Marche: regione in ginocchio. Danni anche in Emilia e Puglia
Marche in ginocchio dopo la tempesta di pioggia e vento che ieri ha devastato spiagge, tra cui quelle di Numana e Sirolo, provocato la caduta di numerosi alberi, oltre ad allagamenti e incidenti, e registrato anche un morto, un uomo di 72 anni colpito da infarto nel pomeriggio di ieri a Osimo durante la bufera. Danni alle strutture turistiche sulla costa fanese e sulla Riviera del Conero, mentre ad Ancona sono state decine le persone soccorse per incidenti stradali e forti disagi si sono registrati in tutte le province e nel capoluogo. Tanti i danni in particolare a Pesaro, dove il temporale ha causato anche black out elettrici su diverse zone, con raffiche di vento fino a 150 km/h. ”Ieri il maltempo ha causato nelle Marche ingenti danni non solo alle strutture pubbliche e private ma anche al comparto turistico. Una regione che ha già grandi difficoltà derivanti dalla mancata ricostruzione post terremoto, si trova oggi in ginocchio. Fratelli d’Italia chiede al governo di attivarsi e di intervenire subito a sostegno della popolazione”. Così il deputato marchigiano di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli intervenendo in Aula alla Camera. Tra i tanti danni provocati dalla tromba d’aria che si è abbattuta sulla costa adriatica martedì pomeriggio emerge il dramma della spiaggia di Numana dove cinque stabilimenti e mezzo sono stati devastati dalla furia del fenomeno. La cifra cinque e mezzo può sembrare approssimativa ma non è così perché, e la cosa è veramente incredibile, il tifone ha diviso a metà lo stabilimento Bellariva: una parte è stata devastata mentre una parte è rimasta pressoché intatta a dimostrare quanto sia stata chirurgica l’azione dell’uragano. E prima di quella metà salva di stabilimento danni e distruzione negli stabilimenti da Marino al Cavalluccio fino al Bellariva appunto. Una prima ricognizione dei danni è stata fatta direttamente dal direttore Confcommercio Marche professor Massimiliano Polacco che nella prima mattinata di oggi si è recato a Numana per verificare di persona l’entità del disastro incontrando gli operatori: ”Ho trovato una situazione incredibile – le parole di Polacco -, la tromba d’aria ha distrutto cinque stabilimenti e mezzo e ho condiviso con gli operatori di Numana la drammaticità del momento. Mi ha impressionato molto la forza di volontà di questi imprenditori che sono stati colpiti molto duramente ma che non si arrendono ed anzi vogliono ripartire subito e rimettere in piedi le loro attività. Mi sto muovendo con tutti gli strumenti possibili per cercare di rispondere prontamente a quanto successo e anche come delegato al Turismo della Camera di Commercio delle Marche sono in costante contatto telefonico con il presidente Gino Sabatini con il quale stiamo cercando soluzioni per reperire dei fondi utili a far ripartire le attività danneggiate dal tifone di martedì pomeriggio”.
Forte maltempo a partire da questa mattina in Romagna, lungo la costa. Secondo quanto segnalato dal centro meteo regionale dell’Emilia-Romagna, attorno alle 10 il passaggio temporalesco “piuttosto intenso”, che ha causato allagamenti e disagi, ha determinato anche “la formazione del fenomeno vorticoso sul mare”, al largo di Rimini. Le condizioni, ora, sono “in graduale miglioramento con le precipitazioni che andranno verso i rilievi” e un “rinforzo della ventilazione da nord est”. Danni “importanti” e momenti di tensione, poi, si registrano a Milano Marittima, dove una tromba d’aria ha colpito la cittadina. Il sindaco, Massimo Medri, ha postato sul suo profilo Facebook alcune immagini di alberi abbattuti e auto danneggiate, ma assicura che le squadre sono già al lavoro, sia per rimuovere i pini caduti, sia per i segnali stradali, i cartelli e le infrastrutture mobili divelte dal vento. Al momento risultano completamente chiuse al traffico in entrambi i sensi di marcia viale Matteotti, dalla V alla XI Traversa, viale 2 Giugno dalla III Traversa all’Anello del Pino e via Jelenia Gora.
Danni anche in Puglia: ”Due trombe d’aria hanno spazzato via produzioni e sradicato alberi a Fasano in provincia di Brindisi e tra San Severo e San Marco in Lamis in provincia di Foggia, oltre all’alluvione che ha creato vere e proprie cascate d’acqua a San Giovanni Rotondo”. E’ il bilancio dell’ultima ondata di maltempo, come segnala Coldiretti Puglia, che si manifesta con una tendenza alla tropicalizzazione e una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi ”che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 2 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola regionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”. ”E’ da rivedere a fondo il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi ma anche il meccanismo assicurativo”, ribadisce Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Solo ad aprile sono stati 3 i tornado in Puglia, a Monopoli in provincia di Bari, Brindisi e Marina di Mancaversa in provincia di Lecce, 4 trombe d’aria su Bari e provincia, Sava, Manduria, San Pietro in Bevagna e a maggio sono stati 11 i violenti fenomeni di grandine grossa a Ginosa, Castellaneta Marina, Palagiano, Mottola, Castellaneta, Fragagnano, San Marzano di San Giuseppe, Guagnano, Salice Salentino, Poggiardo, Sternatia.