Lo strano caso del geometra Italo Turchitto: la lunga discriminazione arriva alla Camera

18 Lug 2019 14:40 - di Redazione
La scabrosa vicenda del collocamento “forzato” in pensione del geometra Italo Turchitto, già dipendente del Comune di Canna, in provincia di Cosenza, ora è riapprodata alla Camera dei deputati. Si tratta in realtà di una storia infinita, un caso di palese abuso di potere che, col passare degli anni, è diventata un caso giudiziario e ora anche un caso politico. Infatti, dopo l’interrogazione parlamentare di Fabio Rampelli (FdI), attuale vice-presidente della Camera, presentata nel 2014 e quella più recente di Galeazzo Bignami (FdI), ecco infatti un’altra interrogazione da parte di Wanda Ferro (FdI) la quale ha ripercorso, carte alla mano, la vicenda surreale del geometra Italo Turchitto, già dipendente del Comune di Canna, “dequalificato” dall’allora sindaco del paese dalla carica di dirigente dell’ufficio Tecnico comunale e collocato coattivamente in pensione nonostante avesse chiesto, in ossequio alla normativa vigente, di rimanere in servizio per altri due anni.
«Il geometra Italo Turchitto, – ha scritto la deputata Wanda Ferro facendo una breve cronistoria dei fatti – dopo aver lavorato per 35 anni al servizio del suddetto comune, è stato collocato coattivamente in pensione per raggiunti limiti di età con un provvedimento che, da quanto risulta dall’interrogante, è da ritenere di dubbia legittimità». Lo stesso Italo Turchitto, secondo quanto sostiene l’onorevole Ferro, in base alla normativa vigente, aveva presentato istanza (accolta peraltro dalla Giunta con apposita Delibera) per la permanenza in servizio per altri due anni ma, a distanza di circa un mese, la stessa giunta si pronunciava a favore del collocamento forzato in pensione previo il riconoscimento di due anni di servizio pre-ruolo. «In riferimento a questi circa 2 anni di servizio – ha scritto testualmente la parlamentare catanzarese – sembrerebbe che i competenti enti previdenziali siano in possesso di documenti prodotti dagli amministratori del tempo privi della firma autentica del geometra Turchitto». Fatto sta che l’interessato, dopo un accurato esame della documentazione in suo possesso, chiedeva alle autorità competenti la sospensione delle procedure riguardanti il suo pensionamento perché non ritenute conformi alla normativa vigente, riconfermando così la sua volontà di permanere in servizio per altri due anni. Ma, a dispetto della volontà dell’interessato e, a giudizio della Ferro, reiterando ai danni del geometra Turchitto comportamenti palesemente discriminatori, lo collocavano coattivamente in pensione per raggiunti limiti di età a far data dal primo ottobre 2005. Bene, sono passati ben 15 anni, ma lo strano caso del geometra Turchitto, salito durante tutti questi anni agli onori della cronaca, tiene ancora banco, anche perché in data 2 settembre 2016 l’interessato si è visto notificare, da parte del tribunale di Castrovillari, un atto di archiviazione per reato prescritto, a cui ovviamente l’interessato si è decisamente opposto chiedendo alla deputata Ferro di riportare all’attenzione del Parlamento il suo caso di evidente discriminazione. Motivo per cui Wanda Ferro, resasi conto della vistosa anomalia, ha chiesto al ministro dell’Interno e al ministro della Giustizia quali iniziative intenda assumere, ovviamente dopo aver acquisito la documentazione necessaria, al fine di chiarire i termini di una vicenda assai strana che si trascina da più di 15 anni. Una storia infinita e sconcertante su cui il geometra Turchitto chiede un deciso e approfondito intervento ispettivo dai ministri competenti sia sul comune di Canna e sull’Inps di Cosenza.

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