L’ira di Londra per il sequestro della petroliera: “Attenti, ci saranno gravi conseguenze per l’Iran”
Londra infuriata con l’Iran: i fatti di ieri lanciano preoccupanti “segnali del fatto che l’Iran potrebbe scegliere una strada pericolosa”, caratterizzata da “comportamento illegale e destabilizzante dopo il fermo legale a Gibilterra del petrolio destinato alla Siria”. Così il ministro degli Esteri inglese Jeremy Hunt, ricordando il caso della petroliera Grace 1 fermata a Gibilterra ha lanciato il suo avvertimento a Teheran, dopo il sequestro della petroliera britannica nello Stretto di Hormuz. “Come ho detto ieri la nostra reazione sarà soppesata ma robusta. Abbiamo cercato di trovare il modo per risolvere la questione della Grace 1 ma garantiremo la sicurezza delle nostre imbarcazioni”. A seguito del sequestro della petroliera britannica Stena Impero nello Stretto di Hormuz Washington annuncia che le proprie forze stanno monitorando lo Stretto dall’alto. “Abbiamo pattuglie aeree che operano in uno spazio aereo internazionale monitorando la situazione all’interno dello Stretto di Hormuz“, ha annunciato il colonnello Earl Brown, portavoce di Centcom, citato dalla Dpa. Le forze navali di Centcom sono in contatto con le navi americane che operano nell’area al fine di garantirne la sicurezza, ha aggiunto.
Un passo indietro: ieri la petroliera britannica Stena Impero è stata catturata dalle forze iraniane, hanno riferito la Stena Bulk, proprietaria della nave, e la Northern Marine Management. Le due società spiegano che al momento non sono “in grado di contattare la nave”. La Stena Bulk, proprietaria della nave, e l’armatore hanno spiegato che la petroliera è stata catturata da “piccole imbarcazioni e da un elicottero”, probabilmente dalla forze scelte dei Pasdaran iraniani, intorno alle 15, ora di Greenwich (le 19.30 in Iran), dopodiché ha fatto rotta verso le coste iraniane. A bordo ci sono 23 persone, tutti membri dell’equipaggio. Lo Stretto di Hormuz è diventato il teatro delle tensioni con l’Iran, con una serie di incidenti nelle ultime settimane; lo stretto divide la Penisola Arabica dalle coste iraniane e il Golfo Persico dal Golfo dell’Oman. È uno dei tratti di mare più importanti del mondo per il trasporto del petrolio. Le relazioni tra l’Iran da una parte e Usa e Gran Bretagna dall’altra si sono deteriorate in modo marcato nelle ultime settimane. All’inizio di luglio la Gran Bretagna aveva catturato una petroliera iraniana, accusandola di violare le sanzioni contro la Siria. In un primo momento poi sembrava che le forze iraniane avessero sequestrato, oltre alla britannica Stena Impero, anche una seconda petroliera, la Mv Mesdar, battente bandiera liberiana, secondo alti funzionari Usa citati dalla Cnn. I Guardiani della Rivoluzione, o Pasdaran, hanno comunicato di aver sequestrato la Stena Impero nello Stretto di Hormuz. Non è chiaro, allo stato, quale sia l’ordine temporale del sequestro della Stena Impero, confermato, e di quello presunto della Mv Mesdar. Anche il Foreign Office britannico ieri aveva confermato che una seconda nave era stata sequestrata nello stretto di Hormuz dalle autorità iraniane.
Il ministro degli Esteri Jeremy Hunt ha detto di essere “estremamente preoccupato” per l’incidente, l’ultimo di una serie nella regione del Golfo. I Guardiani della Rivoluzione iraniane hanno comunicato oggi di aver catturato una petroliera britannica nello stretto di Hormuz, sostenendo che la nave ha violato il diritto internazionale. L’armatore ha confermato l’incidente e sta lavorando per contattare l’equipaggio. Le tensioni tra l’Iran e la Gran Bretagna sono salite da quando i britannici hanno sequestrato al largo di Gibilterra una petroliera, accusata di aver violato le sanzioni contro la Siria, il 4 luglio. Le forze iraniane hanno avuto numerosi dissidi con l’esercito Usa nella regione. “Siamo a conoscenza di rapporti secondo cui le forze iraniane hanno sequestrato una petroliera britannica”. Lo ha detto in una nota il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Garrett Marquis. “Questa è la seconda volta in poco più di una settimana che il Regno Unito è obiettivo dell’escalation di violenze del regime iraniano”, ha aggiunto Marquis, assicurando che gli Usa “continueranno a lavorare con alleati e partner per difendere la nostra sicurezza e interessi contro il comportamento dell’Iran”, ha detto Marquis. In un secondo momento si è appreso poi che la petroliera Mesdar, battente bandiera liberiana, non è stata sequestrata dai Pasdaran nello Stretto di Hormuz. Lo hanno confermato i media iraniani, rilanciati dalla britannica Sky News. La Mesdar, di proprietà di un armatore britannico, è stata fermata per un controllo e, secondo quanto risulta dalle tracce del transponder, ha riperso la sua rotta in allontanamento dalle coste iraniane. Invece la Stena Impero è stata fermata dai Pasdaran iraniani mentre era diretta verso il porto saudita di Al Jubail, provniente dal porto emiratino di Fujairah. Lo riporta l’agenzia semiufficiale iraniana Fars, citando un comunicato dei Pasdaran. Secondo i Guardiani della Rivoluzione, la petroliera stava entrando nello Stretto di Hormuz dal punto di uscita a sud, “ignorando le consuete procedure che prevedono che qualsiasi ingresso avvenga dal passaggio settentrionale”. La nave è stata scortata all’interno delle acque costiere iraniane, nella provincia di Hormozgan, per l’espletamento di ulteriori procedure legali e indagini.
Ma gli inglesi non ci stanno: la nave da guerra della Royal Navy Hms Ramsey si trova nell’area in cui è stata sequestrata dai Pasdaran iraniani la petroliera britannica Stena Impero. Lo riferisce Aviation Tracker, che ha seguito i movimenti della nave, tracciando i dati del transponder. La Hms Ramsey, che è un cacciamine in servizio dal 1999, ha raggiunto l’area ad una velocità di 20 nodi. Se le autorità iraniane non libereranno la petroliera Stena Impero ci saranno “gravi conseguenze”, ha detto il ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt ai microfoni dell’emittente Sky News.
Intanto si è appreso che la Stena Impero sequestrata è stata condotta al porto di Bandar Abbas. L’equipaggio è a bordo della nave. Secondo quanto riferisce l’agenzia iraniana Fars la petroliera sarebbe rimasta coinvolta in un incidente con un peschereccio iraniano prima di essere fermata. L’equipaggio resterà a bordo fino al completamento delle verifiche e indagini. “È rimasta coinvolta in un incidente con un peschereccio iraniano…quando l’imbarcazione ha lanciato una richiesta di soccorso, la nave battente bandiera britannica l’ha ignorata”, ha dichiarato il capo dell’autorità portuale della provincia di Hormozgan, Allahmorad Afifipour, secondo quanto riporta Al Arabiya. Anche l’agenzia iraniana Irna ha parlato di incidente nello Stretto di Hormuz prima del sequestro, precisando che si è trattato di una collisione tra la petroliera britannica e un peschereccio iraniano. Questo ha poi informato le autorità portuali che si sono messe a loro volta in contatto con i Guardiani della Rivoluzione. Secondo il proprietario della Stena Impero però la petroliera sarebbe stata “avvicinata da piccole imbarcazioni non identificate e da un elicottero mentre la nave era in acque internazionali”.
Questi dromedariani non ricordano niente delle isole Falkland, più o meno trent’anni fa, mah!