Le criticità della scuola: il ministro Bussetti deve subito eliminare le disuguaglianze tra i docenti

12 Lug 2019 16:19 - di Redazione

Questa buona scuola sembra non essere poi tanto buona, soprattutto per i docenti. Si registra infatti un’ennesima quanto incomprensibile ingiustizia nei confronti di alcuni docenti cosiddetti di seconda fascia. Questi docenti sono penalizzati dalla legge di bilancio 2019 perché, pur avendo partecipato tutti alla stessa procedura concorsual ed essendo tutti stati inclusi nella stessa cosiddetta graduatoria di merito regionale, tuttavia riceveranno un trattamento peggiore  e non giustificate diseguaglianze rispetto ad altri colleghi. Per questo il Coordinamento nazionale docenti abilitati chiede con forza al ministro competente Marco Bussetti che vengano eliminate le ingiustizie e le disparità di trattamento in corso.

Blocco della mobilità per cinque anni

La prima, assurda, è il blocco della mobilità e delle assegnazioni provvisorie. Che vuol dire? Che a diferenza degli altri docenti, che possono chiedere i trasferimenti, quelli Fip del 2019 lo potranno fare solo a partire dal quinto anno di permanenza nella scuola assegnata, blocco imposto solo a loro. Quindi oltre al danno di essere avviati all’anno di prova più tardi – perché le commissioni hanno tardato a formarsi o a pubblicare le relative graduatorie, o perché residenti in luoghi con classi sature – anche la beffa di subire il blocco di cinque anni. Il Coordinamento nazionale docenti abilitati scrive su Orizzontescuola che “nel momento in cui è stato pubblicato il bando la decisione della regione nella quale concorrere è stata assunta in base alle regole in quel momento vigenti (che prevedevano la possibilità di domanda di mobilità annuale e di assegnazione provvisoria annuale) e ai propri impegni di vita”. Inoltre, “tenendo conto che coloro che partecipano al transitorio hanno un’età media vicina ai 50 anni, ciò significa che hanno famiglia e in più genitori anziani”. È facile capire le difficoltà cui si va incontro: molti docenti, se costretti a stare lontano dal luogo di residenza e dalle famiglie per tanti anni, sarebbero costretti a rinunciare al ruolo e forse anche alla scuola. Infatti, se il professore viene mandato magari a centinaia di chilometri di distanza e bisogno starci un minimo di 5 anni, allora si deve cambiare mestiere, perché è impossible conciliare viaggi, affitto, famiglia in questo modo. devi cambiare mestiere.La norma avrebbe forse potuto avere un senso se ai neolaureati, quindi con un’età media di 25 anni, che ragionevolmente possono scegliere la regione dove lavorare e possono permettersi di spendere alcuni anni fuori. Ma non a cinquantenni ai quali si cambiano le regole in corsa, che hanno deciso la regione del concorso quando erano vigenti le vecchie regole che prevedevano possibilità di richiesta di mobilita annuale e di assegnazione provvisoria annuale.

Assurda la cancellazione da tutte le altre graduatorie

Una seconda criticità, scrive ancora Orizzontescuola, è la cancellazione di questi docenti da tutte le altre graduatorie, ossia al contrario di quanto avveniva per coloro che hanno fatto i precedenti concorsi. Perché? Dice ancora il periodico: “In pratica chi ha fatto più sacrifici per formarsi e conseguire abilitazioni in più cdc e per partecipare a più procedure concorsuali, più pagherà le conseguenze di tale imposizione: infatti non potrà far valere il suo sacrosanto diritto di scorrere per tutte le graduatorie di merito regionale per le quali ha partecipato al concorso perché si viene cancellati dappertutto, negando anche la possibilità e la speranza di avvicinarsi grazie allo scorrimento delle altre graduatorie nelle quali si risulta legittimamente inseriti in forza del conseguimento di più abilitazioni e dell’espletamento di più procedure concorsuali. Infatti, rimanere inseriti nella altre graduatorie consente di avvicinarsi alla famiglia nel caso in cui lo scorrimento dell’altra graduatoria riguarda posti più vicini rispetto a quelli della prima chiamata e poi consente di poter andare a insegnare su una materia che si reputa più vicina alla propria passione e alle proprie inclinazione e sensibilità, come peraltro è sempre avvenuto prima per coloro che sono entrati in ruolo con tutte le precedenti procedure concorsuali. Per il Corrdinamento, insomma, la cancellazione dalle altre graduatorie vanificherebbe tutti i sacrifici fatti per formarsi e migliorarsi e punisce severamente i più volenterosi e meritevoli.

Aumentare la percentuale dei posti riservati

La terza criticità riguarda la necessità di aumentare, negli anni, la percentuale dei posti riservati allo scorrimento della graduatorie di merito regionale al fine del celere scorrimento delle stesse.Orizzone scuola sottolinea poi le criticità e le lungaggini emerse nel corso della procedura concorsuale in atto: tali ritardi nell’espletamento delle prove nonché la mancata o ritardata pubblicazione delle graduatorie stanno arrecando forte pregiudizio ai candidati, precludendo loro la possibilità di accesso al ruolo nei tempi corretti. Con tale aggiornamento si inseriranno, inoltre, migliaia di ulteriori docenti precedentemente depennati a seguito del mancato aggiornamento nei tempi di legge della propria posizione e che oggi trovano ragione a seguito dei ricorsi intrapresi. Appare più che mai necessario un provvedimento di proroga delle percentuali maggiori (100% dei posti) almeno anche per gli anni 2020/21 e 2021/22 e che successivamente, a regime, occorre stabilizzare almeno al 50% dei posti la percentuale da riservare allo scorrimento delle graduatorie in questione.

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