Von der Leyen non convince Fitto: “Lunedì con Meloni decideremo come votare”

9 Lug 2019 18:47 - di Giovanni Pasero

Il gruppo dei Conservatori e Riformisti nel Parlamento Europeo deciderà lunedì prossimo a Strasburgo come votare martedì sull’elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Europea. Lo spiega dopo l’incontro con la candidata, nella sede dell’Europarlamento a Bruxelles, il vicepresidente del gruppo Raffaele Fitto, di Fratelli d’Italia. Per l’Ecr, nella candidata tedesca «ci sono dei punti di criticità, non c’è dubbio. Ci sono punti – dice Fitto – che vanno chiariti in modo specifico, dalle politiche migratorie a quelle sulla difesa comune. Ci sono alcune questioni che meritano di essere approfondite nelle prossime ore. È un approfondimento che faremo come Fratelli d’Italia e nel gruppo dei Conservatori, poi lunedì prossimo assumeremo una decisione».  Una riflessione che faremo sia con una valutazione nazionale come delegazione di Fdi anche con Giorgia Meloni, sia con le altre delegazioni nazionali».

“Molto grave essere esclusi dalle presidenze”

«Il tema del voto alla candidata alla presidenza della Commissione – precisa Fitto – non è collegato alla ovvia considerazione che a noi spettano posizioni istituzionali, come spettano agli altri gruppi». Fitto ha anche sottolineato come il “cordone sanitario” che taglia fuori anche i conservatori dell’Ecr, oltre ai nazionalisti di Identità e Democrazia, scattato la settimana scorsa in occasione dell’elezione dei vicepresidenti del Parlamento Europeo, sia «un fatto molto grave».

Su 14 vicepresidenti 12 sono della maggioranza

Dei 14 vicepresidenti eletti, 12 fanno parte dei gruppi della possibile maggioranza (Ppe, S&D, Renew Europe e Verdi), uno è della sinistra della Gue/Ngl, il greco Dimitris Papadimoulis, e uno dei Non iscritti (l’italiano M5S Fabio Massimo Castaldo). «È una questione di rispetto dei gruppi parlamentari – dice Fitto – riteniamo che sia molto grave quanto è accaduto la scorsa settimana, non è un dettaglio. È accaduta una cosa gravissima: non è che ci si sceglie i vicepresidenti in funzione delle antipatie e delle simpatie: il 20% dei parlamentari europei non ha rappresentanza nell’ufficio di Presidenza».

«Lo ritengo un fatto molto grave – prosegue Fitto – il metodo d’Hondt (usato per assegnare le cariche nel Parlamento, ndr) non è un metodo che può essere utilizzato per dividere le vicepresidenze a proprio piacimento: noi abbiamo titolo a una nostra rappresentanza, verificheremo domani quello che accadrà». Che cosa succederà domani, quando verranno eletti i presidenti della Commissioni, «non lo sappiamo – continua Fitto – lo verificheremo. Mi auguro che domani non si vada sulla stessa linea della settimana scorsa. Non siamo qui perché ci ha mandati qualcuno per caso, siamo qui perché milioni di elettori ci hanno votati, quindi pretendiamo rispetto. Se non ci sarà -conclude- ne prenderemo atto e ci organizzeremo di conseguenza».

Il metodo d’Hondt: il Cencelli europeo

All’Ecr, secondo il metodo d’Hondt, dovrebbero spettare due presidenze di Commissione, la Budg (Bilancio) e la Empl (Lavoro); i candidati presidenti sono politici che hanno ricoperto incarichi di vertice nei Paesi di provenienza, l’ex ministro belga dell’Economia Johan Van Overtveldt (N-Va, Nuova Alleanza Fiamminga) per la Budg e l’ex premier polacca Beata Szydlo (Pis, Diritto e Giustizia) per la Empl.

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