La Grecia esce dall’inferno impostole da Ue e dalla sinistra: conservatori in vantaggio

7 Lug 2019 11:04 - di Giovanni Trotta

La Grecia esce finalmente dall’inferno causatole dalla dittatura europea del rigore, attuato spietatamente dal governo di sinistra di Tsipras. Il periodo in questione è stato senza dubbio il più brutto per i greci dalla fine della guerra: i bancomat erogavano solo fino a 60 euro, i negozi chiudevano, i generi di prima necessità mancavano, la disoccupazione era ai massimi livelli. Manifestazioni di disperazione del popolo si sonosvolte in tutte le città, ma soprattutto ad Atene. Ora sembra che tutto questo stia per finire. Quasi 10 milioni di greci oggi sono chiamati al voto per rinnovare il parlamento.

Grecia, i sondaggi indicano la vittoria di Mitsotakis

I sondaggi prevedono una vittoria del capo dell’opposizione Kyriakos Mitsotakis, leader del partito conservatore Nuova Democrazia. E’ stato il suo successo alle elezioni europee del 26 maggio, con oltre nove punti di vantaggio sul partito di governo Syriza, a spingere il premier Alexis Tsipras a convocare elezioni anticipate rispetto alla scadenza di settembre.

Aperti alle sette di mattina (le sei in Italia), i seggi chiuderanno alle 19: si vota in 59 circoscrizioni per eleggere i 300 deputati del parlamento di Atene. Secondo un sistema elettorale in vigore per l’ultima volta, il primo partito otterrà automaticamente un bonus aggiuntivo di 50 deputati. La ripartizione dei seggi dipenderà dal numero dei 20 partiti in gara che riusciranno ad entrare in parlamento, superando la soglia di sbarramento del 3%.

Torna la democrazia in Grecia: Pasok solo terzo

I sondaggi prevedono una vittoria di Nuova Democrazia con il 36%, seguito da Syriza al 27%. Come terzo partito viene indicato Kinal, la formazione dove sono confluiti gli eredi dello storico partito socialista Pasok, seguito dai comunisti del Kke. Altri tre partiti sono in bilico attorno alla soglia del 3%. Uno è l’estrema destra nazionalista di Alba Dorata, in netto calo rispetto alle ultime elezioni. Gli altri due sono nuove formazioni di segno opposto: il partito della sinistra radicale MePa25 dell’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis – che alle Europee si è fermato al 2,99% – e Soluzione greca, partito nazionalista dell’ex presentatore tv Kyriakos Velopulos, entrato a sorpresa nel parlamento europeo.

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